inserito
il 01/09/2006
|
Todd
Snider Todd Snider, il songwriter
di Portland ormai a Nashville in pianta stabile e di cui tanto è stato
già detto, nell'ultimo periodo si è dato molto da fare, licenziando in
queste settimane un nuovo lavoro da studio. Non sono mancate inoltre numerose
collaborazioni nei tributi a Kris kristofferson (Maybe You Heard, inclusa
in The Pilgrim), Kinky Friedman (They Ain't Making Jews Like Jesus Anymore,
pubblicata su Why The Hell) e a Peter Case (Travelin' Light, brano del
voluminoso - 3 Cd - A Case For Case): omaggi che gli fanno onore e valorizzano
ulteriormente il suo prospettato e perpetuo rilancio (il suo nome compare
insieme a quello di artisti ben più affermati come Willie Nelson, Emmylou
Harris e Rodney Crowell). Il nuovo album da studio è invece il sequel
di New Connection e di East
Nashville Skyline: The Devil You Know, la cui
copertina offre già da sé alcuni spunti importanti, segue difatti l'andamento
dei precedenti e ha un inquadramento musicale che fa della Nashville alt-country
e John Prine i principali punti cardinali. Prine sembra proprio l'autore
di riferimento di molte ballate cantautorali, fra cui Happy New Year
(brano folk, vivace e quasi parlato che chiude il disco) e Just Like
Old Times, Carla e You Got Away With It, tre pezzi acustici
in successione: il primo una onesta ballata; il secondo più folk; il terzo,
caratterizzato da incisi elettrici in crescendo ed orientato al country
recitato. Il paragone fra Todd e il suo mèntore è stato fatto di recente
persino da Kris Kristofferson: quest'ultimo ha affermato appunto che il
primo abbia rubato al secondo (pur senza commettere alcun reato punibile)
il cuore e la sensibilità arguta nello scrivere canzoni. Eppure The Devil
You Know non è solo John Prine: Todd include anche una buona dose di sano
rock and roll, dai ritmi infuocati scanditi da piano e chitarre (le sue
più quelle di Will Kimbrough e Tommy Womack). A dispetto
del pianoforte d'apertura (che sembra scippato a Neil Young), If Tomorrow
Never Comes ha nelle corde Jerry Lee Lewis e Chuck Berry; Thin
Wild Mercury è fondamentalmente di estrazione blue-collar, benché
siano le finiture roots (violino e lap-steel in particolare) a dare il
giusto taglio al pezzo; pure The Devil You Know, la title-track,
è un treno che corre su binari rock e blues. Come in ogni suo album, Todd
inserisce un paio di ibridi (Looking For A Job e Unbreakable),
estratti che vanno nella direzione della ballata, ma dal cuore elettrico
pulsante e dal motore che, a regime, scuote tutta la polvere della periferia
di Nashville. Dal punto di vista cantautorale, The Devil You Know parla
all'uomo qualunque visto dalla parte dell'uomo qualunque: racconta di
una guerra che il povero non può vincere, soprattutto se sprovvisto di
un pick-up e di vestiti puliti e alla moda. Il disco è l'ennesimo lavoro
che in questo periodo rosicchia il piedistallo, ormai un po' instabile,
su cui troneggia il "Sogno americano". |