Iron & Wine, ferro e vino. Elementi contrastanti, dipinti nell'immaginario
come una finestra dalla struttura in alluminio, affacciata su qualche
fiordo norvegese e colorata dal rosso vivo di in vino raffinato. Un'altra
parentesi di squisito folk nord europeo? Ancora Kings Of Convenience o
St.Thomas? Superficialmente si. In realtà dietro ad Iron & Wine si celano
le fantasie artistiche di Sam Beam, autentico factotum. Infatti,
questo suo disco d'esordio, The Creek Drank The Cradle,
lo vede impegnato per il songwriting, gli arrangiamenti e la produzione,
nonché su tutto il fronte musicale. Ed è proprio lo stile musicale, un
folk delizioso e sweet, a lasciare di stucco, soprattutto se si
pensa che Beam ha fatto tutto in casa, nella soleggiata Florida. Spiagge
e folk: strano vero?. I brani vengono incisi come se cantati da un duo,
gli arrangiamenti trovano nell'uso di slide guitar e banjo un buon viatico
per affinità tradizionalmente americane, il sound roots, quasi da monti
Appalachi, di The Rooster Moans stacca di netto con le armonie
acustiche del resto del disco, decisamente riconducibili al nord d'Europa.
In realtà sono le piccole soluzioni di banjo, per i finali di Lion's
Mane, Promising Light e An Angry Blade, e lo stile di
Muddy Hymnal, vicino a Neil Young (quello di Harvest), a decretare
il successo di The Creek Drank The Cradle. La slide guitar di Sothern
Anthem è qualcosa di speciale. Percussioni assenti, tanta malinconia.
Un debut album incredibile ed affascinante. Iron & Wine e Bonnie
'Prince' Billy: ovvero Sam Beam e Will Oldham per un'unione
d'intenti all'insegna del nuovo folk americano. Due autentici moschettieri.
Esagerato? Sentire per credere
(Carlo Lancini)
www.ironandwine.com
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