Storia tormentata quella di Decoration Day, una "sofferenza"
artistica che sembra aver toccato le corde dell'ispirazione di Patterson
Hood e Mike Cooley, principali timonieri di questa arrembante
band sudista. Il burrascoso rapporto in casa Lost Highway ha lasciato
i segni: scritturati sull'onda del successo indipendente del monumentale
doppio Sounthern
Rock Opera, uno dei rock'n'roll hits della passata stagione
qui a RootsHighway, i Drive by Truckers hanno presto pagato il
prezzo di aspettative troppo alte, quelle che l'etichetta aveva riposto
sul loro bollente sounthern-rock. Con i lividi ancora ben in vista, hanno
trovato rifugio nella più rassicurante New West, indie di tutto
rispetto, consegnando un disco scuro e scontroso, assai meno unitario
e carico di simbologie rispetto al precedente. Decoration Day è
un viaggio nel lato buio dell'America di provincia: si vive e si muore
nel "Profondo Sud", si fa resistenza e si affrontano delusioni
e separazioni che lacerano l'anima. Il songwriting è ancora una
volta l'arma in più di una band che musicalmente suona sempre splendidamente
grezza e arruffata (merito anche di David Barbe alla produzione),
persino un poco più imprecisa e sfuocata, ma pur sempre vera. Se
l'inizio ha il sapore antico di un country-rock tinto di gospel (The
Deeper In), il seguito piomba di colpo nel minaccioso incedere di
Sink Hole, Crazy Horse sound allo stato puro, raddoppiato in occasione
dell'incendiaria Hell No, I Ain't Happy, dove la voce al catrame
di Hood trascina tutta la band all'inferno. E' un tour de force che ti
lascia respirare solo al quarto tentativo: Marry Me è un'ode
sudista con chitarre spumeggianti ed un riff che mischia Skynyrd e Stones
fregandosene dei diritti d'autore. Serve anche come ideale spartiacque
per una parte centrale più riflessiva, con molti alti (My Sweet
Annette su tutte) e qualche momento di secca acustica (la noiosa Sounds
Better in the Song). Niente di preoccupante: i DBT non si risparmiano
mai, registrano dischi chilometrici, perdono a volte la bussola, ma quando
ritornano alle loro radici confederate (la stessa Decoration Day,
ballata elettrica travolgente) o virano al puro rock'n'roll, tutto gira
per il verso giusto (Give Pretty Soon, una Careless che
si impasta di tonalità hard-rock, la Keith Richards dipendente
Do It Yourself). Tirano dritti per la loro strada e alzano le chitarre
al cielo: i DBT continuano a vendere cara la pelle.
(Fabio Cerbone)
www.drivebytruckers.com
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