Emmylou Harris Rodney Crowell
Old Yellow Moon
[Nonesuch
2013]

www.emmylouharris.com
www.rodneycrowell.com

File Under: country couple affair

di Davide Albini (04/03/2013)

La prima banale constatazione è chiedersi perchè non ci abbiano pensato prima. Forse sono stati troppo presi dalle loro singole carriere e da un successo che li ha incoronati fra le voci più importanti del country d'autore americano. Sta di fatto che Old Yellow Moon riunisce per la prima volta la coppia artistica Emmylou Harris e Rodney Crowell, dopo che il loro sodalizio ha scritto la storia del genere verso la metà degli anni 70. Al tempo, infatti, Crowell entrò a far parte della Hot Band di Emmylou e portò in dono nuove canzoni e nuovi stimoli, in linea con la trasformazione country rock di quella stagione. Accantonato il progetto Kin dello scorso anno, un disco di collaborazioni attraverso le canzoni della poetessa Mary karr, purtroppo passato inosservato, Rodney Crowell rimette insieme i pezzi di una vecchia storia e ci fa apprezzare in studio le gesta di James Burton (chitarre) e Bill Payne (hammond B3, piano), compagni di strada nella citata Hot Band, ai quali si aggiungono Vince Gill, la sezione ritmica di Chad Cromwell e Dennis Crouch, fiddle e banjo di Stuart Duncan e molti altri, in un cast a dir poco stellare.

A completare il quadro ci si mette anche la produzione di Brian Ahern, ex marito della Harris che è stato dietro il mixer per i suoi primi lavori in casa Warner (dal classico Pieces of the Sky proviene Bluebird Wine, interpretata però da Crowell con piglio rock'n'roll). Si va a colpo (troppo) sicuro insomma, e nella più classica delle tradizioni di Nashville Old Yellow Moon ci offre un album di duetti, mischiando materiale originale e vecchi standard (tra le chicche l'honky tonk Invitation to the Blues di Roger Miller e il dolce walzer di Dreaming My Dreams), che esaltano l'intesa dei due protagonisti e le loro voci, cose se si fossero messi nella scia di George Johes e Tammy Wynette, e naturalmente della stessa indimenticabile Harris con il giovane Gram Parsons. Nella forma devo ammettere che si tratta di un disco ineccepibile, con alcune scelte anche interessanti, tra cui Chase the Feeling di Kris Kristofferson, trasformata in un country blues sudista ed elettrico, oppure una Spanish Dancer (Patti Scialfa) alla quale la Harris dona un commovente pathos, sottolineato da accordion, piano e chitarre acustiche dai profumi mexican.

Dalla morbida title track, altro country waltz dalla melodia antica che fa il paio con Here We Are, al cristallino country rock di Hanging Up My Heart, fino alla bluesata Black Caffeine e alla rurale Bull Rider (che pare una outtake dei più recenti dischi solisti di Crowell), tutti gli episodi sono cesellati nel minimo dettaglio e con molto mestiere. Ecco, Old Yellow Moon rischia di essere, un po' come è capitato al progetto Buddy & Jim qualche mese fa, uno di quei dischi da mettere in salotto, perfetti stilisticamente eppure fin troppo studiati. Ciò non toglie che anche la classe ogni tanto voglia la sua parte e qui ci sono due big e una bella schiera di musicisti che camminano sul velluto. Difficile fargliene un torto, ma in ambito Americana ultimamente ci sarebbe bisogno di una bella scossa.

    


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