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roots and blues di
Paolo Baiotti (28/05/2018)
Cantante
e chitarrista di Ottawa, Sue Foley si è spostata a Vancouver dopo le scuole
superiori per formare la sua prima band. Nell'89, a 21 anni, si è trasferita ad
Austin, Texas, dove ha esordito per la Antone's con Young Girl Blues. Da allora
ha iniziato a girare negli Usa con la sua Fender Telecaster, incidendo altri tre
albums per la label texana, passando poi alla Shanachie, alla Ruf e alla Blind
Pig. Dopo New Used Cars del 2006 ha pubblicato un disco con Deborah Coleman e
due collaborazioni con il cantautore e chitarrista Peter Karp. The Ice Queen
è il suo primo album solista dopo dodici anni, inciso in Texas a San Marcos
e Canyon Lake con la produzione di Mike Flanigin, esperto tastierista e produttore,
componente del Jimmie Vaughan Trio e già collaboratore tra gli altri di Billy
Gibbons, Steve Miller, Robert Plant, Willie Nelson e Bonnie Raitt.
In
una recente intervista Sue ha dichiarato: "sono nata alla fine degli anni sessanta,
ho appena compiuto 50 anni. Sono cresciuta con quattro fratelli maggiori appassionati
di rock and roll e hard rock basato sul blues, nomi come Led Zeppelin, Clapton,
Hendrix. Ascoltavo molto blues interpretato dai Rolling Stones e tramite loro
sono risalita alle origini di quello che suonavano, Willie Dixon e Muddy Waters.
E mi sono innamorato di questa musica". Nel suo percorso la Foley ha mixato il
blues di Chicago e quello texano con il rock and roll, inserendo elementi di americana,
country e folk e anche di flamenco, che ha studiato con passione negli ultimi
dieci anni. Per cui The Ice Queen è un disco vario, eclettico, costruito su una
base di blues, ma con numerose varianti.
L'opener Come
To Me è un roots-rock con l'apporto di Charlie Sextonalla voce
e chitarra slide che può ricordare Bonnie Raitt, seguito da 81, brano scorrevole
introdotto dalle tastiere di Flanigin, nel quale la tonalità vocale richiama Lucinda
Williams, dedicato alla Interstate 81 che parte dal sud dell'Ontario, segue il
cammino dei monti Appalachi e attraversa Virginia e Tennessee, una strada percorsa
più volte dall'artista nel periodo in cui viveva tra Ontario e Nashville. Run
è un mix di rockabilly e garage-rock e precede il primo brano di blues canonico,
l'eccellente slow The Ice Queen in cui Sue
è accompagnata unicamente da Billy Horton al contrabbasso e dall'esperto George
Rains alla batteria. Non sorprende, vista l'amicizia con Flanigin, la presenza
di Jimmie Vaughan in due brani, lo spigliato shuffle texano The Lucky
Ones e la pregevole ballata soul If I Have Forsaken
You, mentre un altro mito texano, Billy Gibbons, partecipa con
voce, chitarra e armonica al mid-tempo blues Fool's Gold,
senza incidere particolarmente, a differenza di Derek O'Brien (Johnny Copeland,
Willie Nelson, James Cotton, Jimmy Rogers, Kim Wilson...) che colora con la sua
chitarra twangy la cover di Send Me To The Electric Chair, standard di
Bessie Smith.
In chiusura Sue conferma la sua versatilità con tre tracce
acustiche: il malinconico blues jazzato Death Of A Dream, il flamenco The
Dance e il country-blues Cannonball Blues proveniente dal repertorio
della Carter Family.