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west coast rock opera di
Fabio Cerbone (14/11/2017)
Veterani
della scena rock della costa ovest americana, passati per le maglie di importanti
etichette come Sub Pop e Vagrant, i Blitzen Trapper di Eric Earley, deus
ex machina del gruppo un po' come fosse un Jeff Tweedy meno celebrato, sono una
band dalle ambizioni mai nascoste. Nonostante possano apparire come "restauratori"
di una certa classicitą del genere, con mille riferimenti che li hanno a seconda
dei casi imbrigliati nel genere Americana o in un pił ampio indie rock, i Blitzen
Trapper hanno spesso fatto perdere i punti di riferimento, giocando con le citazioni
e miscelando cinquant'anni di rock'n'roll americano con intelligenza e imprevedibilitą,
accompagnati per giunta da un ottimo songwriter.
Wild and Reckless,
nono disco di studio senza contare numeosi ep e live, non fa eccezione, seppure
confermi la linea pił "tradizionalista" ripresa dalla formazione a cominciare
dal predecessore, All
Across This Land. Questo zigzagare fra stili e ispirazioni certo comporta
una resa sonora a corrente alternata, e se aggiungiamo il fatto che il qui presente
album ha le velleitą di un vero e proprio concept, allora ci rendiamo conto dei
rischi che si sono presi Earley e compagni. Nato da una omonima piece teatrale,
una sorta di musical incentrato sulla loro cittą di origine - Portland, Oregon
- Wild and Reckless raccoglie sette brani di quel musical, andato in scena con
la collaborazione della compagnia 'Portland Center Stage', e ne amplia la visuale
arrivando alla dozzina finale che compone il disco. Lungo il percorso alcuni raccordi
strumentali e orchestrazioni (Forever pt.1 e 2) e una sequenza di
storie che interecciano temi drammatici come abuso di droga, crimine, disperazione
ma anche romanticismi e ricordi sparsi che sembrano celebrare una Portland delle
giovinezza, che i Blitzen Trapper tentano di rievocare con nostalgia.
L'esito
musicale di questa piccola "rock opera", che lo stesso Earley afferma di riallacciare
a uno dei loro lavori pił apprezzati, Furr, avvicenda ballate dal timbro mainstream
rock settantesco, aggrappate alla lezione di Tom Petty (la stessa title track
e una iniziale Rebel a cui manca solo una
"s" plurale per completare l'opera...) e Bruce Springsteen (l'armonica di Stolen
Hearts riecheggia The River e anche il titolo non scherza). Essendo
tuttavia un quintetto dalla fantasia strumentale fuori delle solite gabbie dell'Americana,
i Blitzen trapper sono abbastanza eccentrici per sgusciare fra chitarre glam,
melodie californiane e passaggi pop che in Dance with Me, Love Live
On, Baby Won't Yoiu Turn Me On, persino nel funky sudista di When
I'm Dying, ribadiscono la loro natura di abili saccheggiatori del passato
senza per questo apparire sbiaditi replicanti.
Certo, Wild and Reckless
a volte trasmette la sensazione di un progetto fin troppo ambizioso, con qualche
giro a vuoto (l'acustica e monotona Joanna) e inutili orpelli (le citate
parti strumentali e le interferenze che introducono No Man's Land, brano
interessante ma quasi irrisolto), eppure mantiene viva l'esperienza di una band
giunta al suo quindicesimo anno di storia.