A
undici anni da Fair & Square, ultimo (splendido) messaggio discografico di inediti
lanciato al mondo da John Prine, l'attesa per un vero ritorno sulle scene
di uno dei maestri del songwriting americano è rimandata a data da destinarsi.
Non nascondiamoci dietro false ipocrisie: Prine è passato attraverso un paio di
duri colpi alla sua salute, prima quell'attacco alla gola che lo avrebbe potuto
mettere fuori gioco definitivamente dalla sua principale attività, quindi una
seconda aggressione ai polmoni, quasi si trattasse di una totale mancanza di rispetto
per l'uomo e la sua arte. Oggi, ristabilito, acciaccato ma indomito, John Prine
canta con un timbro ancora più confidenziale e zoppicante, ma vitale. E tanto
ci basta.
Per risollevarsi il morale però non ha potuto che tornare sui
passi di un disco di duetti, ripetendo la formula fortunata di "In Spite
of Ourselves", album del 1999 che chiamava a raccolta uno stuolo di regine
dell'Americana e del country nashvilliano per affiancarlo nella rivistazione di
classici del genere. For Better, Or Worse, con quel sarcasmo del
titolo che non mente sul carattere del personaggio, è un secondo tempo aggiornato
al 2016: cambiano le colleghe, ma non il concetto, uno dei più vecchi e indistruttibili
del mondo della country music, quello che in passato, per coppie come George Jones
e Tammy Wynette, Porter Wagoner e Dolly Parton, o John e June ( i cognomi aggiungeteli
voi…), ha sancito il successo della formula. Avendo nel frattempo inciso anche
un disco di standard in chiave acustica con Mark Wiseman (Standard Songs for Average
People) non si può dire che la vena di Prine sia in forma smagliante, ma date
le premesse di cui sopra, è un piacere anche solo riabbracciarlo in quella sensibilità
fra umorismo e nostalgia che traspare in Who's Gonna
Take Your Garbage Out, spalla a spalla con Iris Dement.
Quest'ultima
si rivela una delle partner più congeniali della raccolta, ripetendo la magia
con Mr. & Mrs. Used to Be: entrambi i protagonisti, John e Iris, hanno
l'esperienza giusta per domare con maestria questo sound retrò, mentre la band,
con gente del calibro di Al Perkins e Lloyd Green nei ranghi, ricama leggiadra
un honky tonk di vecchia scuola, un country di rigore a Nashville prima che andasse
tutto in malora. Il repertorio fa il resto, pescando fra ricordi dimenticati e
classici intramontabili: Hank Williams non manca mai, qui con Cold
Cold Heart e la brava Miranda Lambert e il finale di Just Waitin',
l'unico episodio che John Prine si tiene tutto per sé, ma c'è spazio anche per
il George Jones di Color of the Blues (in
coppia con Susan Tedeschi, fra le più convincenti performance), l'abusata Dim
Lights, Thick Smoke (con Amanda Shires) o una dolcissima Dreaming My Dreams
insieme a Kathy Mattea.
Certo, uscire dal bel compito non è facile
e non aiutano neppure alcune presenze un po' anonime (nonostante tutto la stellina
Kacey Musagraves in Mental Cruelty conitnua ad essere insignificante, mentre
Alison Krauss è svenevole come spesso le capita in Storms Never last),
ma in fondo è la premessa di un disco quale For Better, Or Worse.
E a settant'anni appena compiuti, con il conto che la vita gli ha presentato,
può anche permetterselo senza intaccare la grandezza del suo songbook.
La
scaletta, i duetti:
1. Who's Gonna Take The Garbage Out - Iris
Dement 2. Storms Never Last - Lee Ann Womack 3. Falling In Love
Again - Alison Krauss 4. Color Of The Blues - Susan Tedeschi
5. I'm Telling You - Holly Williams 6. Remember Me - Kathy Mattea
7. Look At Us - Morgane Stapleton 8. Dim Lights, Thick Smoke
- Amanda Shires 9. Fifteen Years Ago - Lee Ann Womack 10. Cold
Cold Heart - Miranda Lambert 11. Dreaming My Dreams - Kathy Mattea
12. Mental Cruelty - Kacey Musgraves 13. Mr. & Mrs. Used To
Be - Iris Dement 14. My Happiness - Fiona Prine 15. Just
Waitin'