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Robert Rex Waller Jr.
See the Big Man Cry
[BFD 2023]

Sulla rete: robertrexwallerjr.com

File Under: my favourite things


di Remo Ricaldone (15/11/2023)

Voce e principale autore da più di un ventennio con la band californiana I See Hawks In LA, Robert Rex Waller Jr. si è distinto per un’instancabile collaborazione con i migliori nomi della scena del Golden State, da Chris Hillman a Jackson Browne passando per Dave Alvin, Rick Shea, Tony Gilkyson, Peter Case, Bernie Leadon, Justin Townes Earle, Tom Petty ed innumerevoli altri. Da anni ha stretto una proficua partnership con Carla Olson, scambiandosi ‘favori’ con la partecipazione di quest'ultima in un duetto anni fa con gli Hawks e quella di Robert Rex Waller Jr. in Have Harmony, Will Travel della ex frontwoman dei Textones.

Ora Carla Olson produce il secondo lavoro solista di Waller (dopo un disco di cover pubblicato nel 2016) e cuce con intelligenza un abito musicale in cui il nostro si trova, anche vocalmente, a proprio agio, incrociando pop, rock e country music e scegliendo un repertorio decisamente variegato e ricco di spunti e riferimenti. Il Brill Building, Phil Spector, Roy Orbison, l’americana e la country music di marca californiana sono nelle mani di Robert Rex Waller Jr. estremamente godibili e formano un percorso che magari non aggiungerà nulla di nuovo, ma che rappresenta bene un musicista a tutto tondo che cita i suoi musicisti preferiti (Four Seasons, Springsteen, Gene Clark, Rank & File) nella maniera più sincera e leggera, coadiuvato da uno stuolo di musicisti di valore, dall’ex Byrds John York a Stephen McCarthy dei Long Ryders, da Skip Edwards (spesso a fianco di Dave Alvin e Dwight Yoakam, ma anche protagonista delle migliori session in terra californiana) agli amici di sempre Paul Lacques e Paul Marshall, al suo fianco nei citati I See Hawks In LA.

See The Big Man Cry è un album che si avvale di un suono curatissimo, ma mai sovraccarico il cui gusto per la melodia è chiaro già dalla scelta di aprire con The Sun Ain’t Gonna Shine Anymore, classico dei ‘Jersey Boys’ capitanati da Frankie Valli firmata dalla coppia Bob Crewe e Bob Gaudio. La stessa atmosfera permeata dal pop di marca sixties si respira poi in There’s No Living Without Your Loving che fu una hit per Gene Pitney nel 1965 e fu ripresa anche da Manfred Mann e negli anni ottanta da Willy DeVille e in I’ll Never Dance Again di Barry Mann, che ad inizio anni Sessanta finì in cima alle classifiche grazie alla versione di Bobby Rydell. La country music emerge poi nella soffice Easy Loving e in A Woman’s Touch (di James Intveld e Gary Nicholson) per poi rileggere i Rank & File con Amanda Ruth in cui aleggia lo spirito di Roy Orbison.

Un disco che gioca sul dualismo tra il pop-rock e la country music, citando ancora per dovere di cronaca una Tougher Than The Rest di Springsteen inserita in maniera un po’ scontata anche se perfettamente in tema come spirito e una azzeccata e pianistica Gypsy Rider a omaggiare la grandezza compositiva di Gene Clark.


    


<Credits>