| | Brant
Croucher
Blanco
County Lights
[White
Cat productions
2014] www.brantcroucher.com
File Under:
Americana, country d'autore
di
Marco Restelli (21/01/2015) | |
Ci
sono voci che non necessitano di molto tempo per lasciare un segno nel nostro
cuore. Anzi, a dire il vero, gli basta poco più di un attimo, giusto un accenno
alla prima strofa di un pezzo, per incantarci. Questa è la piacevole sensazione
che ho avuto ascoltando il disco di esordio di Brant Croucher, ennesimo
cowboy texano, originario di Houston, ma vero e proprio globetrotter d'oltreoceano
(dal 1999 in poi ha cambiato città "appena" 31 volte). Del suo girovagare, forse,
se n'è giovato anche il suo estro artistico, visto che in Blanco County
Lights dà prova di saper cavalcare diverse interpretazioni di un genere,
come quello Americana, che - rappresentando di fatto un ibrido - non sempre si
riesce a domare come si deve. La bravura di Croucher sta nel sapersi, di volta
in volta, avvicinare, o allontanare, dal folk più tradizionale, a seconda delle
esigenze del brano, ma senza mai sfociare in quel melenso alt country, iperprodotto
e da classifica, che personalmente detesto. Al contrario, invece, riesce subito
a emozionare, come detto, già con When You Come to Me,
dolce e semplice ballata esistenziale che apre l'album.
Al nostro Brant
servono pochi strumenti: una chitarra acustica, un violino e un pianoforte per
descrivere le immagini di un'autostrada che percorre spesso, con a lato cedri
e quercie, mentre vari sentimenti e pensieri gli attraversano, malinconicamente,
la mente. Sullo sfondo, poi, non passano inosservate le harmony della corista
Lainey Balagia. Dopo un paio di bei pezzi - l'uptempo Doing Well e una
sorta di simpatica ninna nanna (Drink), nella quale spicca il dobro notevole
di Lloyd Maines - il disco entra nella parte esteticamente più significativa
con un tris di brani eterogenei di altissimo livello. Si comincia con la stradaiola
Time I Walk Away (lap steel affilata di Willy
T. Golden e chitarre elettriche impeccabili di Sam Austin) nella quale l'autore
parla alla sua donna facendole capire di essere disposto a mettersi in discussione,
purché lei gli dimostri di volerlo veramente (If you want to brave a fire-fight
I'll go down in flames - but if you want to keep on running it's time I walk away).
Trascinante. Segue a ruota la dolce e magnetica title track, costruita sul suono
del pianoforte di Croucher e del violino di Eleanor Whitmore (The Mastersons)
che, insieme, disegnano una morbida e sognante melodia. Si tratta di una canzone
piena di rimpianti d'amore nella quale non sembra esserci spazio alla speranza
(Yeah, it's true, some decisions change everything, and all the ones I didn't
make made a mess of me and you). Da citare, anche il piacevole cameo vocale
dell'ormai "amico" Matt Harlan il quale mi ha confidato (via FB) di ascoltare
quest'album in continuazione, da settimane, insieme alla moglie Rachel.
Il
trittico si conclude con un'altra perla intitolata Theodora,
con i violini che stavolta svolgono un ruolo più corale. Il pezzo dedicato, a
quanto sembra evincersi dai credit del disco, alla nonna e al nonno di Brant,
ci svela il suo animo gentile, evidentemente legato ai valori della famiglia nonché
la capacità, direi innata, di descrivere con delicatezza i sentimenti delle persone
(Face to face at a church east of the Yazoo River They made a promise on a
clear September day Hand in hand, wedding bands heading back to Houston).
Il secondo lato del disco presenta ancora altri brani interessanti come la scatenata
e rockeggiante 84 Boxes, o l'approccio honky
tonk da saloon di Joie de Vivre, ma è soprattutto con i dui romantici lenti
Free Eill (la fine irreversibile di un rapporto
di amore) e la finale e cinematografica Greenville Avenue,
che i brividi lasciano, di nuovo, quella piacevole sensazione sulla pelle. Sono
certo che in futuro potremo provarla ancora, soprattutto se Brant Croucher continuerà
a condividere con noi le emozioni della sua vita, raccontandole con la sincerità
e la invidiabile capacità compositiva mostrate in Blanco County Lights. Complimenti
davvero.
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