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  Matt Waldon
Not Too Late
[AltRo records 2022]

Sulla rete: altrorecords.com

File Under: Never too late


di Nicola Gervasini (24/10/2022)

Potremmo forse definire il rodigino Matt Waldon un habitué ormai delle nostre pagine, fin dai tempi ormai non più recentissimi degli esordi con i Minigntown, e poi con i suoi album solisti. A seguito dell’uscita di Grow Up, album che nel 2017 aveva confermato la progressiva crescita già evidenziata da October (a cui aveva collaborato anche il chitarrista Kevin Salem, coinvolto anche in questa occasione per il solo di chitarra della title-track), aveva deciso di prendersi una pausa discografica, prima che i tetri tempi del lockdown gli abbiano ridato linfa vitale e l’energia per richiudersi in uno studio.

E non è mai troppo tardi per tornare sulla strada, come suggerisce il titolo del nuovo album Not Too Late, se poi lo si fa con la giusta convinzione. Boy, infatti, apre il disco tra chitarre acide e un tono decisamente più duro del suo solito, vuoi anche perché nell’occasione Matt si mette nei panni di una donna insoddisfatta del proprio immaturo compagno di vita. I toni alla Ryan Adams che più gli sono abituali e congeniali tornano in Never Alone, una solitaria car-song, o nelle più ruvide Not Too late e Come To Me. Non mancano echi di Neil Young in Black Hole, mentre la ballata Remind Me è un dialogo romantico con amori del passato. Più dura e decisamente anni 90 nel sound Hands, brano che alza i toni prima di un finale invece introspettivo e disilluso, con brani che cercano lo spirito di Townes Van Zandt come Raining e A Place To Fall, prima della leggera infatuazione per una sconosciuta di passaggio che anima la delicata Wildflower, canzone che chiude un disco maturo e da vero cantautore d’altri tempi, in cui le radici musicali di Waldon cominciano sempre più a confondersi con una espressione propria e riconoscibile.

I tributi che paga in termini di debiti artistici sono voluti e per giunta emotivamente forti, come è il caso di Oh Neal, dedicata allo scomparso Neal Casal, di cui Matt è stato sempre grande estimatore. E anche la scelta di far uscire l’album in formato fisico più di un mese prima di renderlo disponibile in streaming testimonia l’appartenenza ad una filosofia che ci sentiamo romanticamente di sostenere.


    

 


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