![]() ![]() |
[Home]
|
|
|
|
![]() Il sottotitolo recita "A
Neil Young Tribute": più chiari di così si muore,
anche se i Rusties non sono una delle tante tribute band che
infestano i locali del sabato sera, ma una rock'n'roll band guidata
da una passione fuori del comune. Innanzi tutto per la scelta coraggiosa
di coprire il repertorio di uno degli artisti più singolari e
anarchici che la storia della nostra musica abbia conosciuto, secondo
e non ultimo per il fatto di proporsi senza temere ingrati confronti.
Sappiamo tutti quanto il suono dei Crazy Horse e del Neil
Young più imbizzarito degli anni settanta sia ormai uno standard
consolidato nella lunga vita del rock'n'roll, un vortice elettrico che
ha influenzato intere generazioni di musicisti, tanto è vero
che un buon 70-80% dell'indie-rock americano di oggi dovrebbe rendergli
grazie. I Rusties non arrivano da qualche landa sperduta del Midwest
americano, ma frequentano spesso le valli bergamasche e da quelle parti
potreste a volte incontrarli. Da tempo propongono il vasto repertorio
del songwriter canadese e finalmente hanno deciso di testimoniarlo su
disco. Inciso live in soli due giorni, con professinalità e con
la giusta carica elettrica, Rusties Never Sleep si incammina
sul sentiero più impervio, tra i feedback di Love to Burn
e l'epica di Powderfinger e Southern Man, per tornare
al romaticismo country di Long May You Run, Roll Another Number
e Heart of Gold, qui resa in una trascinante versione elettrica.
La voce di Marco Grompi nutre somiglianze sbalorditive con l'originale:
conosciuto ai più come apprezzato critico musicale e autore di
diversi volumi sulla musica della west-coast, tra cui la recente biografia
sullo stesso Young ed una su David Crosby, Marco lascia fluire senza
filtri il suo grande amore per la materia, tanto quanto la chitarra
bruciante di Osvaldo Ardenghi, partner ideale nelle scorribande
della band. Completano la formazione Dario Filippi al basso e
Paolo Guerini alla batteria, formando un combo di grande impatto.
Un omaggio che palesa una devozione unica, ma anche la capacità
di interpretare gli originali con la giusta dose di rispetto e onestà. |