|
Seasick
Steve I
Started Out With Nothing And I Still Got Most Of It Left
[Bronzerat 2008]
"Ha consumato abbastanza strada lungo le vie del blues che, pur essendo tecnicamente
esordiente alle orecchie di molti, è di data più che sufficiente per conoscere
ed elaborare in maniera non del tutto personale, idiomi e strutture tipiche del
genere blues"; la definizione è tratta dalla stampa specializzata; dissentiamo
su quel "non del tutto personale". E' un personaggio interessante Seasick Steve,
la sua biografia è quasi da romanzo degno di ogni bluesman che si rispetti. Nato
nel 1941, Steve Wold ha davvero trascorso la maggior parte del suo tempo per strada,
propria dimora ufficiale per un certo numero di anni, dai tredici (età in cui
abbandona definitivamente casa) in poi; per un po' le storie della gente senza
storia, gli "hobos", le blue highways, i cori delle chiese del sud e tutto quello
fa parte di un'iconografia ben identificabile, hanno rifornito i serbatoi della
sua memoria. La sua famiglia originaria si sfascia quando lui è piccolissimo;
eppure quel piano suonato dal padre in epoca per lui remota deve aver lasciato
un'inconsapevole quanto indelebile traccia. Steve ha esercitato innumerevoli
mestieri occasionali prima di dedicarsi professionalmente alla musica verso i
vent'anni e molto prima di sposarsi e trasferirsi in Europa, dove pubblica il
suo album d'esordio, Cheap, insieme ai Level Devils (2004), giusto un basso (Jo
Husmo) e una batteria (Kai Christoffersen); il sound cambia taglio in occasione
del suo secondo lavoro, Dog House Music (Bronzerat Records, 2006), il primo a
suo nome; si fa più maturo e deciso, con un attenzione particolare per la stesura
dei brani (fa il suo ingresso alla batteria il figlio P.M. Wold). I Started
Out With Nothing And I Still Got Most Of It Left è dunque la sua terza
pubblicazione, un ulteriore passo avanti, un titolo che suona quasi come un punto
della situazione. Per questo nuovo disco Seasick cambia ancora organico, lo arricchisce
con parecchie presenze illustri, da Ruby Turner (soul singer che, tra gli altri,
ha collaborato con Brian Ferry e Jools Holland), presente nella splendida ballata
Happy Man, brano pulsante con un inizio dolente,
a Nick Cave nella disorganica Just Like A King,
a KT Tunstall. Steve ama ancora alternare le canzoni con suoi frammenti personali;
i pezzi sono per lo più originali dalle dinamiche tradizionali, molto personali,
dalla title track che funge da opener, un blues alquanto denso e duro sorretto
da un riff di chitarra avvincente e arricchito da un coro di taglio gospel, a
cose come l'acustica Walking Man, l'holler
Prospect Lane, il gioiello da juke joint Thunderbird,
la notturna e scarna Fly By Night; o titoli
come One True, Chiggers,
My Youth, ancora splendide tracce di una musica
vissuta con l'anima. Il disco è stato pubblicato in versione standard
(undici tracce) e in edizione limitata che, oltre alle canzoni dell'uscita standard,
contiene tre riletture (Roll And Thumble Blues
di Hambone Willie Newbern, Levy Camp Blues
di Fred McDowell e The Letter, che si ricorda
nelle mani dei Box Tops), insieme con altre sei bonus (di cui quattro "narrate")
inserite in un secondo dischetto. In definitiva si tratta di un personaggio inspiegabilmente
poco considerato fino ad ora; è tempo di rimediare.
(Roberto Giuli) www.seasicksteve.com
www.myspace.com/seasicksteve
|