Grazie al gran lavoro svolto
dalla New Shot, giunge alla nostra attenzione un disco a nome Roosevelt
“Booba” Barnes, contenente alcune tracce registrate dal vivo (l’etichetta
si è di recente occupata del grande Lazy
Lester); come dire, dagli archivi più reconditi delle dodici battute.
“Booba” Barnes è un bluesman sconosciuto ai più; originario del Mississippi,
classe 1936 (scomparso nel ’96), si trasferisce a Chicago a metà anni
Sessanta e li inizia ad esibirsi come cantante e chitarrista. Tornato
a sud, tra le altre cose, si produce dal vivo con un giovanissimo Lil’
Dave Thompson, artista che in seguito si farà un nome presso la Fat Possum.
Di Barnes ci restano le tracce realizzate per il documentario “Mississippi
Blues” di Bertrand Tavernier, quattro pezzi nell’antologia Chicago's
Best West & South Side Blues Singers Vol. 1 (Wolf) e un unico disco
ufficiale del 1990, The Heartbroken Man, realizzato per la Rooster.
Quel lavoro è un manifesto del suo stile, diretto e senza sconto alcuno,
caratteristico per la voce calda e profonda e per uno gusto chitarristico
essenziale, riconducibile all’area stilistica dei vari Burnside, Junior
Kimbrough, Cedell Davis, seppur meno elaborato. Altrettanto ufficialmente,
si potrebbe affermare che la pubblicazione in oggetto sia di fatto la
seconda uscita attribuibile a Roosevelt, il quale nel 1991 si trova immerso
in un tour che lo conduce anche in Europa.
Valgono le considerazioni di cui sopra. Raw Unpolluted Blues
è un titolo molto adatto per questo pugno di incisioni, comprendente diverse
cover e qualche originale di discreto livello (dall’album dell’anno precedente):
evidentemente la dimensione live è quella che più si addice a Barnes.
Se si esclude la jam introduttiva, sono quattro i brani registrati da
Gigi Bresciani al blues festival di Nave (BS), Heartbroken Man,
che ricorda Howlin’ Wolf in qualche tratto, lo scarno lento Ain’t Gonna
Worry About Tomorrow, la classica What’d I Say di Ray Charles
e la sospesa You Must Be Lovin’ Someone Else,
forse il momento migliore dell’apprezzabile set. Le restanti sette tracce,
tra le quali The Thrill Is Gone (Roy Hawkins), una rilettura di
Scratch My Back di Slim Harpo e la discreta No Place To Go,
dalla penna di Howlin’ Wolf, provengono da una performance al Mississippi
Valley Blues Fest di Davenport, Iowa nel luglio sempre del ’91. In entrambi
i contesti accanto a Booba (che si rivela buon armonicista) ci sono James
Earl Franklin al basso, Terry Taylor alla batteria e il fido Lil’ Dave
Thompson alla chitarra.
Un documento interessante, soprattutto per addetti.