The
Blues Band Official
Blues Band Bootleg Album [Arista, 1980]
Bisogna
avere una certa faccia tosta per chiamarsi The
Blues Band, oppure vantare l’esperienza di questi
cinque marpioni della scena blues rock inglese, che
quando incidono il loro “bootleg ufficiale” viaggiano
quasi tutti sulla quarantina e hanno già attraversato
cambi di mode e stili musicali. Paul Jones era stato
la prima voce dei Manfred Mann, il chitarrista Tom
McGuiness arrivava dalla stessa band, prima di formare
il duo McGuiness Flint con Hugie Flint, in passato
batterista per i Bluesbreakers di John Mayall, che
segue Jones e McGuiness in questo nuovo progetto,
completato dal secondo chitarrista Dave Kelly (ex
John Dummer Blues band) e dal bassista Gary Fletcher
(dai Sam Apple Pie).
La formazione si ritrova insieme quasi per caso e
sensa obiettivi precisi, se non l’intenzione di suonare
qualche data nei locali londinesi, tra cui il noto
Hope & Anchor, covo del pub rock: il successo è immediato,
nel 1979 c’è fame di blues come quindici anni prima,
un ritorno alla base al quale ha contribuito senz’altro
la nuova onda del punk. The Blues Band sfrutta il
momento e prendendo anche spunto dall’energia rimessa
in circolo da gruppi come i Dr. Feelgood o i contemporanei
Nine Below Zero propone una miscela di classici del
blues rivisitati con una innegabile freschezza. Disco
stampato originariamente in poche migliaia di copie,
con il timbro ufficiale della band su copertina bianca
e le firme originali dei singoli componenti, The
Official Blues Band Bootleg Album andrà a
ruba nei negozi e verrà immediatamente ristampato
dalla Arista, che fiuta l’affare e mette sotto contratto
il gruppo, lanciandone la carriera.
Aperto dalla chitarra slide che domina il classico
di Elmore James, Talk to Me Baby, l’album propone
in buona parte delle cover, da T Bone Walker a Walter
Jacobs, da Son House a Blind Blake, tutte in chiave
elettrica e con uno spirito tra il blues di Chicago
e il rock’n’roll, tre delle quali registrate dal vivo
proprio al citato Hope & Anchor, alle quali si aggiungono
gli originali Come On In e Going Home.