The Who Quadrophenia [Polydor 1973] 84 pt. | ||||
[Disc 1] 1. I Am The Sea // 2. The Real Me // 3. Quadrophenia // 4. Cut my hair // 5. Punk and the godfather // 6. I'm one // 7. Dirty jobs // 8. Helpless dancer // 9. Is it in my head // 10. I've had enough // [Disc 2] 1. 5:15 // 2. Sea And Sand // 3. Drowned // 4. Bell Boy // 5. Doctor Jimmy // 6. The Rock // 7. Love Reign O'er Me | ||||
Poco
apprezzato all'epoca e amatissimo dalle generazioni successive, Quadrophenia
è uno sguardo retrospettivo sul mondo dei mods e sulla gioventù londinese
degli anni sessanta che era cresciuta in simbiosi con la band. Protagonista è
il giovane Jimmy Cooper, che attraverso le sofferenze e le frustrazioni adolescenziali
arriverà ad affrontare nell'epilogo finale la decisione se crescere definitivamente
superando l'illusione dell'eterna giovinezza o morire. Diverso dal suono barocco
e pomposo di Tommy, Quadrophenia si consacra per il tipico ed esplosivo rock'n
roll targato Who, ovvero una miscela micidiale fatta da un drumming istintivo
"a doppia cassa", da un basso granitico che piuttosto di tenere il ritmo esegue
assoli, da una chitarra che sputa rasoiate ed una voce roca che offende. Dal suggestivo
brano d'apertura I Am the Sea, seguendo per le potenti The Real Me,
The punk and the Godfather, alle malinconiche ballate Sea and the Sand,
I Am the One, fino alla struggente Love Reign O'er Me, leit motiv
dell'intera opera, l'album contiene alcune tra le cose migliori che il rock abbia
mai realizzato, dimostrando a distanza di quarant'anni la sua totale attualità.
Metafora universale sulla perdita della giovinezza, l'opera fù in realtà un chiaro
richiamo che Townshend tentò di rivolgere agli altri membri del gruppo e ai fans,
a fare i conti con il cambiamento per non rimanere imprigionati in un passato
che non esisteva più. Paradossalmente, se attraverso il dolore e la sofferenza
il protagonista Jimmy alla fine riuscirà a purificarsi ed a cambiare, così non
avvenne per gli Who che continuarono a navigare a vista tra litigi ed eccessi
fino alla tragica morte di Keith Moon nel 1978. (Gianluca Serra) |
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