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Bob Dylan Oh Mercy [Columbia 1989] ![]() | |||
1. Political World // 2. Where Teardrops Fall // 3. Everything Is Broken // 4. Ring Them Bells // 5. Man In The Long Black Coat // 6. Most Of The Time // 7. What Good Am I? // 8. Disease Of Conceit // 9. What Was It You Wanted // 10. Shooting Star | ||||
Se
si presta un po' di attenzione a quello che succede nel backstage, bisogna dire
che Oh Mercy di Bob Dylan non potrebbe mai andare separato
da Yellow Moon dei Neville Brothers e quindi nell'isola deserta bisogna
infilarci un disco in più. I due album hanno in comune tutto: New Orleans (e basta
e avanza), Daniel Lanois (mai così ispirato), i musicisti, il tono crepuscolare
e spiritato, in parte persino l'arte naïf delle copertine. Più di tutto condividono
Bob Dylan: Yellow Moon è permeato dalla sua presenza, non soltanto per le grandi
versioni dei Neville Brothers di With God On Our Side e The Ballad Of
Hollis Brown (a cui andrebbe aggiunta A Change Is Come, il cui debito
dylaniano è sempre stato ammesso e riconosciuto dallo stesso Sam Cooke), ma proprio
per la caleidoscopica visione della musica e delle canzoni. La stessa che ha reso
Oh Mercy il suo penultimo capolavoro (l'ultimo è Time Out Of Mind): le canzoni,
a partire dal capolavoro di Man In The Long Black Coat sembrano provenire
da qualche luogo misterioso (e qui la Big Easy un certo peso specifico deve averlo
avuto), i suoni raccontano notti popolate da un'infinità di creature che vorrebbero
solo tornare a casa e la voce di Dylan è una guida onnipresente, come se a parlare
fosse una coscienza segreta. Va ricordato che all'appello manca Series Of Dreams
(va rintracciata nelle Bootleg Series), altra strepitosa e rocambolesca saga dylaniana
che venne esclusa nelle fasi finali di Oh Mercy, perché non lo sa nessuno, se
non lui e Dylan è Dylan, l'ultima parola è la sua. (Marco Denti) |
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