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Pearl Jam Ten [Epic 1991] ![]() | |||
1. Once // 2. Even Flow // 3. Alive // 4. Why Go // 5. Black // 6. Jeremy // 7. Oceans // 8. Porch // 9. Garden // 10. Deep // 11. Release | ||||
Solo
con il giusto distacco e un po’ di anni dopo il 1991, anno della trionfale uscita
di Ten, si è capito che i Pearl Jam col grunge non avevano
poi molto a che fare. Dell’ultima grande rivoluzione che ha scosso la musica condividevano
la provenienza (Seattle) ma non certi estremismi sonori né una certa (spesso tragica)
pulsione autodistruttiva. Il primo album che segna l’unione tra Eddie Vedder -
vocalist dal carisma straordinario - Mike McCready, Stone Gossard e Jeff Ament
è piuttosto un ritorno del rock alla sua essenza, senza fronzoli né sporcature,
rigonfio di passione e di riff memorabili, di esplosioni improvvise e tracce melodiche
accattivanti. L’urgenza di urlare il malessere e il disagio di una generazione
che ha perso i suoi punti di riferimento è ben presente (il serial killer di Once,
uragano d’apertura; i tormenti autobiografici di Vedder in Alive, cavalcata
elettrica con un assolo di chitarra che farà epoca; lo studente che fa strage
in una scuola di Jeremy), ma tutto ciò si delinea in una forma controllata,
calibrata, di presa immediata (Black, la prima di una lunga serie di ballate
elettriche di cui i Pearl Jam diventeranno campioni assoluti). Sofferenza (Deep)
e redenzione (Gardens), rabbia (Why go) e voglia di trovare una
via d’uscita (Release me): Ten dimostra che il rock può ancora dare molte
risposte e dare senso a molte giornate. E dopo più di vent’anni continua tuttora
a farlo, più necessario e vitale che mai. (Gianuario Rivelli) |
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