Tedeschi Trucks Band
Made Up Mind
[Sony Masterwork
2013]

www.tedeschitrucksband.com


File Under: rock & soul with a bit of blues

di Paolo Baiotti (25/09/2013)

Una formazione di undici musicisti nel panorama odierno sembra un'idea bizzarra e difficile da realizzare e mantenere economicamente; invece i coniugi Trucks hanno vinto questa scommessa con la Tedeschi-Trucks Band. Sia l'esordio Revelator che il doppio live Everybody's Talking sono stati accolti positivamente e i continui tour hanno dimostrato che c'è spazio per un gruppo che suona rock e soul ispirandosi a Delaney & Bonnie a al Joe Cocker di Mad Dogs And Englishmen. Derek ha dimostrato grande umiltà (e amore nei confronti della dolce metà) mettendosi in secondo piano rispetto a Susan, scrivendo materiale adatto alla sua voce, a lungo andare un po' monocorde e rinunciando alle influenze di world music presenti negli interessanti dischi della sua band precedente.

Tuttavia mi sembra che questo Made Up Mind sia più equilibrato dell'esordio, sia nella qualità della scrittura che negli arrangiamenti, che hanno il merito di non sovrastare le melodie, coniugando accessibilità e complessità e lasciando uno spazio adeguato alla chitarra del talento precoce di Jacksonville, un musicista che consideriamo un veterano anche se ha solo 33 anni. Mantengo qualche perplessità sull'utilizzo esclusivo della voce di Susan, limitando il ruolo di Mike Mattison, voce solista della band di Derek, retrocesso ai backing vocals e alla redazione delle note di copertina del disco, mentre come nell'esordio i musicisti non vengono mai utilizzati tutti insieme, evitando sovrapposizioni e appesantimenti del suono. L'unica differenza nella line-up è l'abbandono del bassista Oteil Burbridge (compagno di Derek negli Allman Brothers), sostituito nella maggior parte dei brani dall'esperto Pino Palladino.

Il trascinante errebi di Made Up Mind apre il disco trasmettendo gioia ed entusiasmo, seguito dall'insinuante soul gospel di Do I Look Worried con uno splendido assolo di slide e dall'interessante Idle Wind, composta con Gary Louris, introdotta dalle chitarre acustiche e da un flauto folk. Il funky di Misunderstood sembra un episodio minore, riscattato dall'esuberante Part Of Me con una chitarra allmaniana e un duetto vocale tra Susan e il trombettista Saunder Sermons. Nella ritmata Whiskey Legs c'è spazio per un duello tra le soliste dei coniugi Trucks (non dimentichiamoci che Susan è anche un'eccellente chitarrista), mentre l'avvolgente It's So Heavy e Sweet And Low venata di gospel confermano la qualità superiore delle ballate della band. Il finale è affidato all'errebi The Storm, contaminato da influenze jazz-rock con un sublime assolo santaniano di Derek e al prezioso affresco acustico di Calling Out To You, un blues campagnolo raffinato ed efficace.



    


<Credits>