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rock blues di
Paolo Baiotti (15/10/2013)
Warren Haynes è sempre stato un musicista senza paraocchi, aperto ad ogni
tipo di collaborazione. Per cui l'idea di un disco doppio con undici brani eseguiti
in due versioni, una della band e una con un cantante diverso per ogni canzone
con la band di supporto, cambiando approccio, arrangiamento e scaletta, non deve
sorprendere più di tanto. In fondo qualche anno fa, dopo la morte di Allen Woody,
la stessa scelta era stata fatta per il ruolo di bassista in The Deep End Vol.1
e Vol.2. Ovviamente il cambiamento di voce solista ha un altro impatto e denota
coraggio e sicurezza nei propri mezzi, oltre a curiosità e mente aperta. Il musicista
ha dichiarato che l'idea è maturata dopo avere composto Funny
Little Tragedy, un brano atipico per i Mule che sembra provenire da
un disco di Elvis Costello & The Attractions degli anni ottanta. Warren ha chiesto
a Costello un consiglio su come incidere il brano e ha pensato di invitarlo per
un cameo. Poi ha composto Scared To Live,
traccia morbidamente reggata con un finale che gli ha ricordato Toots & The Maytals
e Stoop So Low, un tributo a Sly & The Family Stone che sembrava scritta per Dr.
John.
Da questi spunti si è materializzata l'idea di un doppio album,
realizzata con la produzione di Gordie Johnson, registrando possibilmente in presa
diretta insieme ai cantanti ospiti, a differenza di quello che succede normalmente.
Un disco interessante e stimolante, che evidenzia la maturazione dei Gov't
Mule, più duttili e meno granitici rispetto al passato come già palesato in
By A Thread, con un ruolo crescente per le tastiere di Danny Louis e una sezione
ritmica che si è stabilizzata con il prezioso apporto del basso di Jorgen Carlsson.
Warren conferma capacità innate di scrivere grandi ballate. In Shout!
ce ne sono almeno tre: la floydiana Captured,
jammata splendidamente nella versione della band, più sintetica in quella cantata
da Jim James che non riesce a far meglio di Haynes, la coinvolgente Forsaken
Savior dedicata a Levon Helm, interpretata in modo eccellente dalla
voce melanconica di Dave Matthews e il morbido errebi di When
The World Gets Small, perfetto per entrambe le voci utilizzate (l'ospite
è Steve Winwood).
L'insinuante mid-tempo di Whisper
In Your Soul trova la giusta interpretazione nella voce sensuale di
Grace Potter, per una volta gratificata da materiale all'altezza delle sue capacità,
mentre Stoop So Low, un funky rock trascinante
irrorato dalla chitarra di Haynes, viene ricreato dalla voce sporca di Dr. John,
con una jam finale travolgente che viaggia tra jazz, rhythm and blues e rock,
Scared To Live sembra davvero scritta per Toots Hibbert e Funny Little
Tragedy per Elvis Costello. Le tracce meno riuscite mi sembrano quelle più
vicine ai vecchi Mule: la zeppeliniana Done Got Wise e No
Reward, un aspro funky rock che neppure la voce ancora notevole di
Glenn Hughes riesce ad esaltare. Un lavoro complesso e ambizioso, con qualche
limite compositivo, che conferma i molti pregi e i pochi difetti di una band solida,
in costante evoluzione.