Quasi quattro anni dal precedente
American
Band, per un gruppo come i Drive-By Truckers sono un’infinità.
Su tutte le riviste di settore questo è stato catalogato sotto la voce
“blocco dello scrittore”, ma una spiegazione più semplice l’ha data il
cofondatore Patterson Hood, dopo la fiducia positiva del disco precedente
e la situazione negli USA, dove si prospettava un Presidente donna dem
alla Casa Bianca, e invece è successo il finimondo. E mettere in parole
il caos che è capitato in America dopo le elezioni del 2016 non è stato
per niente facile. E allora è di questo mondo in sfacelo, fra guerre,
sparatorie a scuola, capitani impazziti che assomigliano più a delle scimmie
al timone, che i DBT ne dipingono la loro personale visione, fra gioia
e disperazione, depressione e rinascita.
Non è un disco allegro, nemmeno positivo, gli stessi Hood e Cooley lo
descrivono come il loro lavoro più cupo e pesante, una invettiva diretta
all’amministrazione Trump e a tutte le lobby (NRA - National Rifle Association
- in primis) che rendono gli States un posto peggiore in cui vivere. La
ballad iniziale Rosemary With a Bible and a Gun
è proprio in estrema sintesi l’America dei posti sconosciuti
lontano dalle luci di New York, San Francisco o dalla Silicon Valley:
la parola del Signore come indottrinamento quotidiano in una mano, tenendo
nell’altra ben salda una pistola, perché il diritto ad averne una è sacro
e inviolabile. Gotico americano in chiave pastorale. Thoughts
and Prayers si rifà alla tradizione cattolica e al populismo
dell’odioso ritornello “i nostri pensieri e preghiere” che accompagna
ogni sparatoria in una scuola americana o dopo una qualsivoglia tragedia.
Ma come si legge in uno dei cartelli del video che accompagna il primo
singolo del disco, i pensieri e le preghiere non fermano le pallottole.
E allora tenetevi pure i vostri vuoti propositi se poi non siete disposti
a separarvi dalle vostre armi e dal vostro odio. Questo sembrano dire
i DBT. E diventano ancora più espliciti alla fine del pezzo, dove Cooley
suggerisce un buon uso di questi propositi: “Stick it up your ass with
your useless thoughts and prayers”.
21st Century America, nata durante l’ultimo tour, è uno spaccato
della vita dell’americano medio, fra salari in caduta, depressione, il
“grande fratello” che spia ogni mossa in uno scenario di catene fast food
e parcheggi vuoti dell’America blue collar che fa male all’anima. Le session
del disco hanno avuto diversi ospiti come Cody Dickinson (North Mississippi
All Stars) che suona l’electric washboard in Babies in Cages, traccia
registrata completamente live. Grievance Merchants
è stata scritta da Cooley sulla proliferazione della violenza dei suprematisti
bianchi traendo ispirazione anche dall’esperienza di una persona vicino
alla famiglia uccisa a Portland durante uno scontro razziale. Chiude questa
manciata di canzoni Awaiting Resurrection,
fiume epic-rock di quasi nove minuti, che passa dal vuoto della disperazione
e del dolore di questi tempi per dare uno spiraglio di ottimismo nell’andare
avanti ad ogni costo.
Non è un quadro allegro quello che dipingono i Drive-By Truckers, ma è
vivido, reale e, per certi versi, sputare fuori tutto il veleno funge
da catarsi. E’ l’America di oggi, non c’è spazio per sogni pacifisti,
fiori e amore universale, è un bello schiaffo in faccia che Hood e compagni
ci danno con questo The Unraveling e speriamo che serva
a svegliare gli animi sopiti di chi da troppo tempo ha spento la propria
coscienza sostituendola con una serie di Netflix.