Martin Simpson
Trails & Tribulations
[Topic 2017
]

martinsimpson.com

File Under: folk & tribulations

di Davide Albini (09/09/2017)

Si apre con una ballata culto del folk blues americano, Blues Run the Game dello sfortunato Jackson C Frank, e si chiude parimenti con un classico, questa volta della tradizione folk inglese, Reynardine, già incisa a suo tempo dai Fairport Comvention nel capolavoro Liege and Lief. Stiamo parlando del ventesimo album solista di Martin Simpson, al netto di collaborazioni sparse e generose, in più di quarant'anni di carriera, iniziata nel 1976 e svoltasi fra i due approdi dell'Atlantico, diviso fra la madre patria inglese e gli amati Stati Uniti, dove si traferì per vivere e suonare al fianco della moglie Jessica Radcliffe.

Trails & Tribulations è l'ennesima dimostrazione, se ce ne fosse bisogno, dell'impeccanbile tecnica del chitarrista e della profonda conoscenza del musicista, qui autore ma anche ricercatore di tradizionali e cover. Non abbiamo mai incrociato i nostri destini con la figura di Martin Simpson, e credo sia un peccato perché dall'alto dei suoi innumerevoli premi (presenza costante la sua ai BBC Folk Awards in Inghilterra) e partecipazioni (ricordiamo il lavoro al fianco di June Tabor e Albion Band, ma anche i dischi a tema world music con musicisti dalle provenienze più disparate, persino con David Hidalgo dei Los Lobos), Simpson è l'esempio perfetto del compromesso fra preparazione strumentale e qualità nel songwriting. Un dato che non difetta neppure al nuovo Trails & Tribulations, inciso con Andy Bell e un quintetto di musicisti di area folk rock dove spiccano il fiddle e la viola di Nancy Kerr, l'accordion e la melodica di Andy Cutting nonché un giovane discepolo dello stesso Martin, John Smith alle chitarre. C'è anche la figlia Molly a rafforzare le parti vocali in brani che hanno il sapore di racconti sul viaggio, la natura e la vita vissuta, come ci tiene a sottolineare lo stesso protagonista.

Qui lo apprezziamo spesso anche al banjo, suo secondo amore strumentale, che imbraccia in Bones and Feathers e soprattutto nella scura East Kentucky, splendido esempio di folk appalachiano. Più inclini al verbo brit-folk sono invece le melodie soavi di Thomas Drew, dolce ballad dove Simpson sfodera anche una Weissenborn guitar nell'arrangiamento, e A Ballad for Katherine of Aragon, introdotta da una breve interludio. L'anima del disco è naturalmente acustica, l'eco della tradizione, la sua salvaguardia è la stella polare del lavoro di Simpson, ma senza risultare pedante o ingessato nei ricordi: gli viene in soccorso la bravura nel tessere la trama musicale di episodi quali Jasper's/ Dancing Shoes o ancora la capacità di offrire un punto di vista personale alle interpretazioni di St. James Hospital (ne ricordo una versione storica di Doc Watson) e Rufford Park Poachers, altro classico folk per banjo e violino.

Per gli estimatori della chitarra folk, ma anche semplicemente per chi apprezza una musica che sa di memoria popolare e intelligenza strumentale.


    


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