Per
uno della "bassa" padana, malmostoso è un termine familiare, quotidiano. Difficile
spiegarlo a chi non è lombardo. Se si cerca il significato sulla Treccani viene
definito come sinonimo di scorbutico, scontroso, musone, ma è molto limitante.
Ricercando il significato etimologico della parola, si scopre che è "mal mostoso",
che fa poco mosto, sugo, forse anche che "lega" poco. E allora ci si avvicina
di più al significato che ogni buon lumbard dà a questo aggettivo.
Dato ciò, ci domandiamo cosa può aver capito uno svedese come Richard Lindgren
del significato dell'aggettivo, appreso solamente dopo una lunga permanenza nella
"bassa", frequentando Pavia, Jimmy Ragazzon e i Mandolin' Brothers.
Malmostoso è il titolo del suo nuovo disco, registrato
e concepito nella pianura padana, fra le nebbie e le risaie di Pavia. Il primo
abboccamento con il nostro paese era iniziato qualche anno fa, quando il cantautore
svedese venne in Italia per un tour e da quelle impressioni fu scritto il brano
"Sundown On A Lemon Tree", ma evidentemente non aveva soddisfatto appieno il desiderio
di immergersi nelle atmosfere del belpaese. Nasce quindi così il decimo disco
di Richard Lindgren, accompagnato da musicisti italiani, fra tutti buona parte
dei Mandolin', in una generale atmosfera di rilassatezza folk ma anche di sagra
paesana, un po' come lo spirito delle nostre piccole città isolate da chilometri
di campi, nebbie e fiumi, dove ci si diverte con poco e dove ogni calda sera d'estate
è motivo di festa. Undici pezzi in tutto, dove ciascuno rappresenta un piccolo
microcosmo.
Dall'organo di Dunce's Cap
con le chitarre roccheggianti, alla ballata di Let's Go To Como, Baby che
assume quasi toni epici con il violino a fare da protagonista, Lonesome
Giacomo che racconta di storie di vita e delle prime avventure, il
rock più sudista di Ragazzon Blues dove ovviamente l'armonica di Jimmy
Ragazzon si fa ben sentire. Più sospesa ed ariosa Merrion Row, la successiva
Evil Love invece è quasi un lento anni '50
che sa giocare molto bene con le melodie, mentre si torna sul folk più classico
con Bluesy Moss. Molto bello l'arpeggio di chitarra di
St Vincent's Blues, che passa poi ad un incedere bluegrass, in Trouble
in the Garden è invece la fisarmonica di Riccardo Maccabruni a dare colore
al brano, e il tutto si conclude con il saluto all'Italia attraverso la sarabanda
finale su tre quarti di Addio a Pavia (sebbene
l'improbabile pronuncia di Lindgren la faccia somigliare più ad "Agio a Pavia",
dandole una patina involontariamente comica).
Nelle note del disco si
dice che malmostoso non fa riferimento alla città natale Malmo (....) ma ad un
aggettivo italiano che vuol dire "triste e uggioso". Non è esattamente questo,
ma accontentiamoci, non dev'essere facile per uno svedese adattarsi alle sottigliezze
e alle sfaccettature della nostra grande Pianura.