File Under:soulamericana di
Fabio Cerbone (01/11/2016)
Che
la musica di Hiss Golden Messenger, progetto dietro il quale si celano
la voce e il songwriting di MC Taylor, si fosse fatta più rotonda, ampia, anche
accattivante lo avevamo notato già in occasione di Lateness
of Dancers, album che sanciva il passaggio adulto alla Merge records
e rendeva più levigate e luccicanti le commistioni fra country psichedelico e
soul del gruppo. Heart Like a Levee in un certo senso porta a compimento
questa maturazione, tanto più che l'anima per così dire "sperimentale" degli Hiss
Golden Messenger, il partner artistico di Taylor fin dai tempi della loro prima
creatura Court & Spark, Scott Hirsch, ha lasciato il campo libero, dedicandosi
a sua volta alla carriera solista.
Così, tra una Biloxi
scelta come singolo apripista, che annuncia il suo brillante tono da ballata rock
sudista e in generale una spinta più elettrica negli arrangiamenti, il disco ribadisce
la sua genesi "on the road", nel più classico dei luoghi comuni, a ben vedere,
ma spesso anche uno tra i più efficaci per l'ispirazione dello scrittore. Taylor
racconta infatti che le canzoni di Heart Like a Leeve sono nate in una notte di
tempesta di gennaio, in una stanza di hotel della East Coast, riflettendo sul
suo ruolo di padre e di musicista al tempo stesso: come unire le responsabilità
familiari con il desiderio totalizzante della musica, tanto da abbandore un lavoro
più sicuro per inseguire questa necessità artistica? Risiede qui il cuore della
nuova sequenza di brani, che portano Hiss Golden Messenger ad accentuarne le tonalità
tradizionali, senza rinnegare per questo il percorso da cui tutto ha avuto inizio.
Ancora una volta spalleggiato dalla coppia dei Megafaun, Bradley
e Phil Cook, direttori musicali e co-produttori, arricchito dalle voci di Tift
Merritt e Alexandra Sauser-Monnig (Mountain Man) e smussato dai fiati di Matt
Douglas e Michael Lewis, Mc Taylor può adattare il suo timbro vocale caldo e soulful
ad episodi che sanno di una rivisitazione in chiave Americana della stagione country
soul che fu nei Settanta, in quel denso ordito fra suono nero e bianco, tra accento
swamp e leziosità pop che mette insieme la Motown con Nashville, la Stax con il
country rock bianco: a volte il tono è arrembante, come in Tell
Her I'm Just Dancing, altre più rurale e disteso, come avviene nella
title track, ma la sensazione è sempre quella di un autore ormai padrone del suo
stile. Più che in passato Taylor possiede adesso malizia ed esperienza dalla sua
parte: non è detto che ciò si rifletta nei brani migliori che abbia mai scritto,
ma la docilità soul per piano e chitarra di Cracked Windshield, quella
forma quasi confidenziale che emerge in Happy Day (Sister
My Sister), o nella solarità avvolgente delle voci in veste country
gospel di Say It Like You Mean It sono la conferma della strada imboccata.
Qualche elemento ritmico più singolare, una maggiore densità del groove
e piccole variazioni di tema rendono Heart Like a Sleeve un'altra luminosa pagina
di moderna southern Music: Like a Mirror Loves a Hammer
è la più intrigante, con le sue movenze funk e il lavoro della sezione fiati,
As The Crow Flies una buona compagna da affiancarvi, mentre Ace
of Cups Hung Low Band allarga le ambizioni del songwriting, confermando
la stato di grazia dell'autore.