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country di
Fabio Cerbone (18/09/2015)
L'aspetto
si è fatto più misterioso, avvolto in lettere e fumi psichedelici: Daniel Romano
è passato dai vestiti in puro stile "Nudie", le famose giacche dai motivi floreali
indossate a Nashville da gente come Porter Wagoner e Gram Parsons, all'atteggiamento
da dandy sulla copertina del nuovo If I've Only One Time Askin'.
Non è cambiata però la sostanza della sua musica, un country imbevuto di nostalgie
anni sessanta, da qualche parte fra il sofisticato suono, poi ribattezzato countrypolitan,
creato da produttori come Bill Sherryl e Chet Atkins, quando la tradizione incontrava
il melodramma pop, e il più romantico passo honky tonk del giovane Gram Parsons,
da sempre stella polare di questo musicista canadese. Già, perché non ci stancheremo
mai di ricordare che Romano è nato e cresciuto nell'Ontario, si è dedicato al
punk rock da adolescente per scoprire infine le collezioni folk dei genitori,
anch'essi musicisti.
Da qui una storia molto simile ad altri eroi del
lato alternativo del giovane country: non è un caso che l'azzeccato accostamento
fatto da Allmusic tiri in ballo il collega Robbie Fulks come metro di paragone.
Esistono evidenti somiglianze vocali fra i due e una simile ambientazione vintage
tra queste ballate, anche se il senso dello humor nero e caustico di Fulks manca,
a favore di confessioni e struggenti abbandoni. If I've Only One Time Askin' è
dunque il naturale svolgimento dei due precedenti lavori, un'ode alla country
music che non c'è più, conservandone i trucchi e le atmosfere, ma senza attuare
un semplice copia e incolla: Daniel Romano lavora da autarchico, suona quasi tutti
gli strumenti, aggiunge eccentricche code strumentali in The
One That Got Away (Came Back Today) e si culla tra pianoforti, archi,
fiati e ritmiche create in studio, abendo ad una sorta di "concept".
I soli musicisti a farsi notare al suo fianco sono Aaron Goldstein alla pedal
steel e Kay Berkel all'accordion, eppure il sound non appare "posticcio" o snaturato.
È una scelta stilistica quella compiuta da Romano e l'effetto funziona,
partendo dal walzer di I'm Gonna Teach You,
che è un puro distillato dei sentimentalismi di George Jones, passando per le
svenevolezze della stessa If I've Only One Time Askin' e così una lunga
trafila di ballate che dettano la linea. Ecco: se c'è un punto debole in questo
album è nella sua assoluta coerenza, con rarissimi sobbalzi (giusto l'honky tonk
canzonatorio, qui davvero Fulks dipendente, di Two Word
Joe) e una interminabile sequenza di dichiarazioni con il cuore in
mano, che arrivati in fondo, tra la sintomatica If You Go Your Way (I'll Go
Blind) e l'annuncio di Let Me Sleep (At The End Of
A Dream), pare di avere assimilato a sufficienza. Si intuisce tutto
l'entusiasmo che sta generando nel mondo Americana un disco come questo, quintessenza
della ricerca di una presunta autenticità country. Daniel Romano è un talento,
anche se ama giocare un po' troppo con i modelli di riferimento, eppure If I've
Only One Time Askin' è così dannatamente accattivante per l'esegeta country da
farsi perdonare ogni complicità e ammiccamento.