File Under:roots
rock got soul di
Nicola Gervasini (02/03/2015)
Non
sto neanche più ad annoiarvi a spiegare chi sono JJ Grey & Mofro. Se siete
degli habitué delle nostre pagine è da tempo che avete familiarizzato con questa
band, altrimenti consultate pure il nostro archivio, anche a caso. Non c'è album
sfornato da questi simpaticoni di Jacksonville che non valga la pena recuperare:
persino quelli minori come Georgia Warhorse hanno comunque quei due o tre pezzi
memorabili, che giustificano il tempo perso all'ascolto. Memorabili per noi ovviamente,
e questo è un discorso che abbiamo già fatto: loro non sono di nicchia, loro sono
LA nicchia, la roots-music per soli roots-musicofili a largo raggio, dove le radici
sono anche quelle della black music che pervade prepotentemente la loro musica.
Potremmo definirli una Band (quelli con la B maiuscola) moderna immersa
nei sapori Stax, una ex jam-band nata per emulare la Dave Matthews Band che si
è dimenticata la jam a favore dell'emozione, del ritmo funky. Non c'è niente da
fare, ogni loro uscita è una festa, e quindi anche questo Ol'Glory,
disco che non si discosta dai precedenti se non per un ulteriore spostamento del
baricentro verso la soul-ballad, evidenziato dall' 1-2-3 iniziale di Everything
Is A Song, The Island e Every Minute
con il suo finale di slide (gentilmente offerta da Derek Trucks) che avrebbe
avuto la benedizione di un qualsiasi emulo di Otis Redding. Facile dargli dei
retrogradi, ma intanto scrivetela voi se ci riuscite una canzone come A
Night To Remember in pieno 2015 senza dare l'impressione di star solo
copiando dai padri e padroni della soul music, e persino quando ci si dice che
"sì, questa la si è già sentita" (Light a Candle ad esempio), non si ha
mai la sensazione che ci stiano in qualche modo fregando. Sono cuore ma anche
ragione i Mofro di JJ Grey, attenzione all'arrangiamento, studio del suono adatto
(fiati + organo hammond + chitarre slide, connubio southern-soul collaudato ma
sempre efficace).
Il disco ha una prima parte molto lenta e riflessiva,
ed è solo con la funky Turn Loose e la sua
tastiera in clima Stevie Wonder che si comincia a battere anche le mani per tenere
il ritmo, ma meglio così, Ol'Glory è un disco in crescendo. Quasi ogni singolo
brano è costruito per partire lento e finire in apoteosi (Home
in The Sky, Hold On Tight), trucco scenico vecchio come il rock
che ha sempre la sua efficacia dal vivo. La title-track è poi lo zenith di ritmo,
sudore, James Brown e colpi spettacolari: basta quella a consigliare l'acquisto
anche di questo nuovo album. Non chiedetegli di farsi portabandiera di chissà
quale movimento: i JJ Grey & mofro hanno ormai un consolidato quanto invariabile
seguito da anni, e non hanno scritto e mai scriveranno pagine importanti di storia
del rock. Ma continuano a scrivere grande rock, e nel 2015 forse solo questo può
ancora contare.