File Under:folk
and roots songwriter di
Paolo Baiotti (01/08/2015)
Che
Warren Waynes volesse registrare un disco da cantautore non è una novità
per chi segue con attenzione il musicista di Asheville. In fondo il suo esordio
solista, Live At Bonnaroo del 2004, era un disco acustico che andava in questa
direzione, per cui molti pensavano che Man
In Motion sarebbe stato il tanto atteso album in studio da songwriter…ma
sappiamo che le cose sono andate diversamente. Warren ha spiegato che canzoni
di questo genere, non adatte agli Allman Brothers o ai Gov't Mule, si sono accumulate
nel corso degli anni. C'era l'intenzione di registrare con Levon Helm, Leon Russell
e il bassista T-Bone Wolk; poi la morte del bassista e di Helm hanno allontanato
il progetto, sostituito dal soul/rhythm and blues di Man In Motion, altra grande
passione del chitarrista, che non si può definire artista dalla visione ristretta.
A un certo punto Warren si è trovato con una trentina di canzoni, comprese alcune
covers di autori del North Carolina che lo hanno influenzato e aiutato nei primi
anni di carriera come Ray Sisk, Malcolm Holcombe e Larry Rhodes e ha pensato che
i Railroad Earth, la più conosciuta jamband di bluegrass americana, potevano
essere gli accompagnatori giusti.
Già in passato avevano suonato insieme
in alcuni festival, per cui si sono ritrovati nei Barber Shop Studios di Hopatcong,
New Jersey e in pochi giorni hanno registrato più canzoni possibili, scegliendo
quelle più adatte al progetto con l'aggiunta di un paio di collaborazioni. I Railroad
Earth sono i protagonisti delle parti strumentali, con la loro miscela di bluegrass,
rock, jazz e musica celtica. Le parti soliste sono affidate soprattutto al fantasioso
violino di Tim Carbone, al mandolino di John Skehan e al banjo di Andy Goessling,
mentre Haynes si concentra sulla scrittura e sulla voce (in costante miglioramento),
riservandosi un ruolo di secondo piano alla slide e più raramente all'elettrica
o all'acustica, adattandosi al suono della band. Is It
Me Or You, una canzone scritta più di vent'anni fa, apre il disco lasciando
ampio spazio al violino tra folk e tradizione roots, seguita da Coal Tattoo,
brano di Billy Edd Wheeler (l'autore di Jackson per Johnny Cash), ritratto della
vita sofferta di un minatore, una delle storie di persone schive e decorose che
popolano il disco, come Company Man che non sfigurerebbe nel repertorio
di Mark Knopfler e Glory Road, ballata su
un cacciatore di taglie di Ray Sisk.
Non mancano tracce dolenti che potrebbero
essere riarrangiate dai Gov't Mule come New Year's Eve
e Word On The Wind o la bluesata Stranded In Self-Pity
di Larry Rhodes, mentre sembra un po' fuori dal contesto la cover di Gold Dust
Woman dei Fleetwood Mac in duetto con Grace Potter, più volte eseguita dal
vivo. Da notare la presenza dell'armonica di Mickey Raphael (Willie Nelson) e
dei controcanti di Shawn Colvin nella melodica Wanderlust
e quella di Oteil Burbridge al basso e di Marc Quinones alle percussioni in Spots
Of Time, la traccia più improvvisata del disco, scritta da Haynes con
Phil Lesh per un ipotizzato disco in studio degli Allman Brothers mai realizzato.
Ashes & Dust è un disco generoso, serio e interessante, composto e arrangiato
con cura, forse privo di un paio di tracce che si elevino per qualità di scrittura.
Il secondo dischetto dell'edizione deluxe aggiunge quattro demos che permettono
di valutare l'importanza dell'apporto dei Railroad Earth e una scarna versione
dal vivo di Hallelujah Boulevard del 2008 con la medesima band.