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soul survivors di
Nicola Gervasini (10/07/2015)
Se chiedete a Londra di Danny Wilson vi risponderanno se intendete forse la vecchia
gloria calcistica nordirlandese, oppure l'attuale difensore dei Rangers di Glasgow.
Qualcuno magari si ricorderà che negli anni 80 c'era una band scozzese con quel
nome (un loro brano sarà ripescato per la colonna sonora di Tutti Pazzi Per Mary).
Forse qualcuno vi dirà pure "ma non è uno dei Beach Boys?" confondendo lo spelling,
ma nessuno probabilmente vi parlerà dei Danny & The Champions Of The World.
Forse perché questa band britannica, capitanata appunto da un Danny Wilson qualsiasi,
sta riportando in auge un sound che persino in New Jersey stanno cominciando a
dimenticarsi, ma che non è mai morto in una qualsiasi bettola irlandese dove la
Guinness te la servono sempre alla temperatura giusta.
Fiati soul, american-rock
di pura marca Springsteen quando si ricorda dei dischi di Van Morrison, storie
da working-class, piglio da Commitments con una sezione fiati strabordante in
puro stile Southside Johnny (la voce lo ricorda molto). Lo stile di Wilson è presto
detto, e ci sarebbe quasi da archiviarlo subito tra gli inguaribili, e forse anche
un po' patetici, nostalgici, se non fosse che What Kind Of Love
è un bel disco, come già era riuscito ad esserlo il precedente Stay
True. Niente di nuovo, ma neanche di troppo inutile, perché un brano
come Precious Cargo è esattamente quello che
cerchiamo quando sentiamo la necessità di una perfetta car-song da viaggio verso
il tramonto, foste anche gli unici a transitare sulla Brebemi. Quello che piace
è però che Wilson ei suoi ragazzi non pensano solo al sudore, ma ci mettono anche
un po' di sostanza, con una bella soul-ballad come This Is Not A Love Song,
wall of sound spectoriani come Can I Change My Mind,
eleganti smooth-soul come The Sound Of A Train. In più l'elemento di una
steel guitar suadente e martellante, a volte persin invadente (come nella title-track),
a dare quel tocco country-oriented che riporta tutti ai tempi del pub-rock e dell'amore
dei pub britannici per la musica di Nashville.
In un certo senso potremmo
definirli come la risposta inglese a JJ Grey & The Mofro, con una bella guerra
a suon di fiati soul in cui southern rock da una parte e jersey-sound in questo
caso fanno a gara a chi meglio si adatta alle regole della soul-music. Forse al
momento vincerebbero ancora i Mofro, ma What Kind Of Love diminuisce sicuramente
il divario tra le due band con una serie di canzoni brillanti pur nella loro banalissima
struttura (Words On The Wind), soluzioni musicali
stra-battute, e musicisti che badano all'impatto e non molto ai particolari. Lasciate
stare quindi i mille rimandi sparsi nel disco (Just Be Yourself fa subito
pensare a Beautiful Vision di Morrison), mettete What Kind Of Love nell'autoradio
e mangiate l'asfalto a suon di romantiche ballate soul e rock da dopolavoro…non
ci sono più così tante occasioni di poterlo fare senza sentirsi troppo vecchi
e sorpassati.