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folk pop di
Fabio Cerbone (17/09/2014)
A
quarantadue anni e con quattro tentativi discografici alle spalle, Adam Cohen
sta cominciando finalmente a trovare la sua voce. Meglio tardi che mai, direte
voi, anche se il peso schiacciante di quel cognome e di quel lignaggio musicale
avrebbe messo chiunque con le spalle al muro. Il figlio di Leonard, come tutti
disgraziatamente lo introdurranno per sempre, si accoda alla scia positiva creata
dal suo Like
a Man, album del 2011 che iniziava a chiarire meglio le sue radici
di cantautore, asciugando le sue ballate nella direzione di un folk misurato e
sensibile, certo non molto distante dalla lezione del padre. Una scelta di campo
decisiva, che abbadonava i tentativi più confusi di inizio carriera, le digressioni
in lingua francese di Mélancolista (2004), così come l'idea di mascherarsi dietro
un progetto, Low Millions, che non portasse in primo piano il suo cognome.
We
Go Home è fin dal titolo una sorta di riappacificazione con la sua vita
e il suo percorso artistico: ho imparato la lezione, sembra confessarci Adam Cohen,
che in undici episodi confezionati con cura e parsimonia (anche nel minutaggio)
cerca una strada per conoscere meglio se stesso e la sua famiglia. Il tema portante
è quello dell'amore, nella sue diverse forme, dall'aspetto più legato al desiderio
fino al rapporto con il figlio, ritratto nel retro di copertina, e ovviamente
con papà Leonard (in Fall Apart). La chiave di lettura quindi è molto personale
e la musica stessa riflette questa intimità: il manto acustico di Songs
of Me and You e il delicato incanto di Too
Real sono il manifesto di questa scelta stilistica, ballate di una
semplicità disarmante che possiedono un'anima folk e un cuore melodico pop.
Registrato
con la sua touring band tra la casa natale di Montreal, in Canada e l'isola greca
di Hydra, dove si è svolta una parte importante dell'infanzia di Adam, We Go Home
offre una musica confortevole e adulta, che forse non ha spunti geniali da offrire,
ma gioca il suo fascino proprio nella naturalità dei suoi elementi: chitarre acustiche
e piano, avvolgenti cori e lievi svolazzi degli archi, timide colorazioni ritmiche,
da cui escono l'irrestibile armonia corale della stessa We
Go Home, il malinconico folk pop di Put Your Bags Down e Swear
I was There, la docile filastrocca di So Much to Learn, fino
alla canzone simbolo dell'album, quella Love Is
che riassume in un leggero battito pop la semplice filosofia di vita di Adam Cohen.
Nella progressione di accordi al piano di una What Kind of Woman ci sarà
ancora chi, inevitabilmente, leggerà in controluce il lascito artistico del padre,
ma ci sono sufficienti argomenti musicali in We Go Home per sorreggere Adam Cohen
nello sviluppo della sua carriera.