Pontiak
Dialectic of Ignorance
[
Thrill of Jockey/ Goodfellas
2017]

brotherspontiak.com

File Under: psych stoner rock

di Fabio Cerbone (17/04/2017)

Tre fratelli, una band, una comunità musicale, anzi meglio una famiglia e da qualche anno anche una curiosa attività commerciale parallela (un birrificio fatto in casa). Non ci siamo mai occupati e a torto della parabola artistica dei Pontiak, gruppo di punta del rinascimento psichedelico in salsa hard rock che in tempi recenti ha ridato slancio a queste sonorità, sepolte nei ricordi di stagioni lontane. Dialectic of Ignorance è un buon punto di partenza (e di sintesi) per scoprire il loro linguaggio, che in occasione dell'ottavo album di studio recupera alcune fragranze svelate ad inizio carriera, i tempi di un disco di culto come Sun on Sun, che proprio di recente la Thrill Jockey ha rimesso sul mercato con una attesa ristampa.

Immediato l'accostamento dell'opera dei Pontiak con band gemelle come Black Angels, Black Mountain o ancora meglio Arbouretum, questi ultimi sorta di cugini musicali con i quali c'è stata una condivisione profonda: simile la scena musicale frequentata, quella di Baltimora, ancora più stretta la collaborazione grazie all'uscita di un Ep in condivisione nel 2008. Accenti e dinamiche però si fanno personali e ognuno gioca nel proprio campo: nel caso di Van (voce, chitarre), Jennings (basso, organo e voce) e Lain Carney (batteria e voce) la matrice folk viene in buona parte sommersa e spesso accantonata in favore di un magma sonoro fatto di ossessivo heavy rock e acida psichedelia, dove le cadenze di quel sottogenere definito "stoner" si sposano con la tradizione più classica tramandata dai 70s, persino tra elementi progressive pinkfloydiani e un tributo nemmeno tanto celato ai maestri Black Sabbath.

Per intuirne il percorso basta accedere ai tumulti di Ignorance Makes Me High e Tomorrow is Forgetting, cavalcate che alternano luce (Easy Does It) e ombra (Hidden Prettiness) con una forma marmorea, a volte scura e densa, altre "addolcita" dall'utilizzo delle voci (Youth and Age). Registrato a tre anni di distanza dal più stridulo Innocence, Dialectic of Ignorance ha rallentato i ritmi di lavoro tipici della band proprio a causa dell'attività familiare di cui sopra: i tre fratelli Pontiak hanno infatti avviato un birrificio nella loro fattoria dalle parti delle Blue Ridge Mountain, Virginia, luogo natale dove sono tornati ad insediarsi dopo qualche anno di peregrinazioni in città. Ci vivono con i rispettivi coniugi e anche qui risiede in parte il fascino e la contraddizione di una comune musicale che trae ispirazione da questo isolamento: tutto pensereste meno che ad un placido paesaggio bucolico ascoltando le spirali hard psichedeliche di Dirtbags e dell'impetuoso uno due finale con Herb Is My Next Door Neighbor e We've Fucked This Up.

Monolitici, martellanti e misteriosi, i Pontiak di Dialectic of Ignorance dimostrano di sopravvivere alla loro stessa formula sonora con rinnovata ispirazione.


    


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