 | | Colosseum
Time
on Our Side
[Ruf/
IRD
2014] www.temple-music.com
File Under:
prog rock jazz
di
Paolo Baiotti (23/01/2015)
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I
Colosseum nascono nel 1968, formati da tre musicisti britannici provenienti
come tanti dai Bluesbreakers di John Mayall: il batterista Jon Hiseman, il sassofonista
Dick Heckstall-Smith (già insieme nella band di Graham Bond) e il bassista Tony
Reeves, che aggiungono il tastierista Dave Greenslade e il chitarrista Jim Roche,
presto sostituito da James Litherland. Il loro secondo album Valentyne Suite
è uno dei più interessanti del rock inglese di fine anni sessanta, una miscela
di rock, jazz e progressive con ampi spazi per i virtuosismi di sax, batteria
e tastiere. In seguito Dave "Clem" Clempson sostituisce Litherland, Mark Clarke
subentra a Reeves e viene aggiunta la voce di Chris Farlowe, ma dopo il valido
Colosseum Live del '71 il gruppo si scioglie. Hiseman riforma la band nel '75
come Colosseum II con una line-up completamente diversa, comprendente Gary Moore
alla chitarra; realizzano tre dischi non suscitando grande entusiasmo e si separano
nel '78.
Nel '94 i Colosseum originali tornano in pista per un paio di
concerti seguiti da un tour e da un disco in studio. La reunion prosegue con una
certa continuità, superando la morte di Heckstall-Smith nel 2004, sostituito da
Barbara Thompson, moglie di Hiseman. Nel 2011 il gruppo annuncia un nuovo scioglimento,
ma dopo tre anni si ritrovano per incidere Time On Our Side, con
un tour già fissato in Europa dove la band ha ancora un seguito numeroso, specialmente
in Germania e in Gran Bretagna. Il sestetto formato da Hiseman, Clempson, Clarke,
Farlowe, Greenslade e dalla Thompson è qualitativamente ineccepibile; non sorprende
tanto la varietà del materiale che è sempre stata una loro caratteristica, quanto
il buon livello compositivo e una certa freschezza del suono. I Colosseum mantengono
le loro peculiarità: spaziano dal jazz al rock, dal blues al prog senza annoiare
e non esagerando con i virtuosismi.
L'apertura lineare di Safe
As Houses, a cavallo tra rock e jazz con la voce ruvida di Farlowe,
il drumming in controtempo di Hiseman e un intervento accattivante del sax è seguita
dalla bluesata Blues To Music che ospita la
voce di Ana Gracey, figlia della coppia Hiseman/Thompson, senza convincere fino
in fondo, come la ritmata The Way You Waved Goodbye con Clarke alla voce.
Dopo questo inizio alterno il disco cresce progressivamente con la jazzata
Dick's Licks impreziosita dal sax evocativo della Thompson, con City
Of Love che ricorda l'inizio di Take Five di Dave Brubeck, ma viene
irrobustita dalla chitarra grintosa di Clempson, protagonista alla slide nella
successiva You Just Dont' Get It. La raffinata New Day, composta
da Greenslade e l'inconsueta Anno Domini, tra prog e jazz, ci accompagnano
alla chiusura di Morning Story, ripresa di
una traccia del compianto Jack Bruce. Un disco interessante, meritevole di più
ascolti per assorbirne le diverse sfumature.
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