File Under:laid back country di
Fabio Cerbone (28/07/2012)
Prendete
Randy Newman e comprategli un biglietto di sola andata per Tulsa, Oklahoma, stipate
il suo pianoforte in un studio con una band di ispirazione country cajun e evocate
lo spirito di JJ Cale per una registrazione informale e dal tipico andamento laid
back: avrete una vaga idea di quello che salta fuori dai dodici episodi (e
una bonus track strumentale) del qui presente Water. Richie Lawrence
è un pianista che ha trovato fortuna in California, ma ha conservato non poco
delle rustica essenza del suo nativo Oklahoma: alternando pianoforte e accordion
ha messo insieme un disco dal fascino pigro e catturato rigorosamente live, dove
una roots music sonnolenta e malinconica fa viaggiare l'ascoltatore fuori dai
soliti schemi dell'Americana. Lawrence è un sideman di prestigo anche se poco
appariscente. Ha pubblicato da solista Melancholy Waltz (che resta ancora oggi
una buona definizione per la sua musica…), lavorando anche nel progetto The Loose
Acoustic Trio e come membro aggiunto negli I See Hawks in L.A. (da questi ultimi,
Paul Laques presta in Water una sua composizione, la danza cajun di Marry
Me, oltre a suonare la chitarra elettrica in Call
me Back).
Songwriter per proprio conto, ha fondato la sua etichetta
(Big Book Records) mettendo insieme The Yolos, dove spiccano basso e batteria
di Scott Prawalsky e Bart van der Zeeuw e i cori della moglie Katie Thomas, un
piccolo combo che mantiene il feeling dal vivo delle registrazioni, acconsentendo
di rado a qualche abbellimento di mandolino e slide (Keith Cary) e fiddle (Andy
lentz). Tutto ciò per non sconvolgere troppo la sostanza di una musica
che possiede un certo humor nero, una naturale propensione alla agrodolce malinconia,
nonché un'inclinazione per ballate che evochino la tradizione senza suonare esattamente
allineate agli schemi. Nella concezione e nel mood generale Water ricorda non
poco personaggi oscuri dell'Americana e loser per eccellenza come Ramsay Midwood
(lo sbilenco rockabilly di apertura, Call Me Back e il dolcissimo walzer
Tracks of Time), anche se il nobile riferimento
a Randy Newman azzardato in precedenza non pare campato per aria.
Più
rustico e meno arguto, certo, Richie Lawrence evoca tuttavia passaggi pianistici
(il movimento sudista di Old Friends) e tristi
melodie (Poets Prayer, Fields Where They lay)
che tratteggiano un orizzonte comune. Water resta però un affare assai meno sofisticato
e nei suoi tratti più rustici spolvera profonde radici country e meticciato sudista,
tra la Lousiana e l'Oklahoma insomma, là dove Maybe You
and Me, Bunny Rabbit e Rooster
liberano la presenza dell'accordion, marchiando a fuoco il suono del gruppo. Lawrence
canta con quella tipica indolenza che ti aspetteresti dal genere, finendo anche
per compiacersi nella piagnucolosa danza mittleuropea di Man About Town,
la quale fa il paio con le piroette alla Kurt Weill di Pirate
Kitty, stravagante tango delle praterie. Un oggetto curioso.