File Under:country,
southern rock, bluegrass di
Emilio Mera (16/11/2012)
Se
dovessimo chiedere a John D. Hale e al suo combo di classificare il loro
sound sicuramente risponderebbero: suoniamo semplicemente musica Country, musica
che ha origini nella nostra terra, il Missouri. Ma io aggiungerei che dopo anni
di gavetta, facendo tournee interminabili su e giù per gli States, siano riusciti
a creare un loro personale sound; una miscela esplosiva che comprende country,
Americana, southern rock e bluegrass. John D. Hale e i suoi fedeli amici incominciarono
la loro carriera suonando insieme nel 2005, anno di uscita del loro primo album
"One Of A Kind". Benché indipendente, il disco ricevette una vasta programmazione
da parte delle stazioni radio country americane. Fece seguito nell'estate del
2008 il loro secondo album "Lost" che entrò nella Texas Music Charts con il singolo
Heartbreaker. Con le loro radici ben salde nel Dixieland, i quattro outlaw
di Jackson, hanno un approccio rurale con testi che parlano di sbronze con amici,
di ragazzi troppo fieri di loro stessi per riconoscere la sconfitta, problemi
con le ragazze, di uomini disperati con la testa come un revolver carico (Desperate
Man).
Il loro suono, spesso sferragliante, ha come anima la chitarra
di Mason Watkins, il basso pulsante di Kurt Teitz, la batteria di Chris Broherton
(autore dei testi da poco pubblicati in un suo libro) oltre che alla bella voce,
che sa di birra e bourbon, di John D. Hale, il leader della band. More Than
I Can Handle è un album per le persone che ancora oggi amano la vita rurale
e semplice, per quelli che spengono la Tv, per quelli che ancora si emozionano
a vedere la luna e il cielo azzurro, per quelli che spengono l'Iphone e che perdono
tempo ascoltando buona musica country insieme agli amici. Prodotto da Cody
Braun dei Reckless Kelly, il loro terzo album vede anche la partecipazione
di ospiti illustri come Jason Boland (nella bluesy Muddy
River) di Dani Flowers e Marty Muse. Spesso ingiustamente inseriti
nel "Red Dirt Movement" i quattro ragazzi del Missouri sono un nome nuovo nel
vasto panorama delle giovani leve di un certo country fuorilegge che comprende
altri protagonisti come Turnpike Troubadors, Denver, Chris Knight, Blackberry
Smoke, Whitey Morgan & the 78 oltre ai loro padri putativi: Reckless Kelly.
La
polverosa titletrack apre l'album con un suono bluesy e una chitarra lancinante,
Sin for Sin possiede tutte le qualità per
diventare un outlaw country anthem grazie ad una melodia che entra subito in testa
e un sound acustico sporcato qua e là dalla slide e dal violino. La riflessiva
Back to You è una love song che ti trascina
ai bordi di una highway deserta con il sole che scalda il cruscotto, mentre Hearts
Like Us è un walzer dalle trame bluegrass. Presenti anche due cover:
Harold Wilson (dell'amico Fred Eaglesmith)
acustica, riflessiva ed intima e l'hillbilly ballad One
Way Track (Ricky Shaggs) accelerata e con una bella slide. Muddy
River è uno swamp blues appiccicoso con una chitarra tagliente e un bell'
assolo di hammond che non vi darà scampo, mentre Satisfy
Your Love ci regala momenti di relax con una ballad che ti fa respirare
i suoni rurali di banjo, mandolino e slide. Spargete il nome dei John D. Hale
Band, sempre che amiate le cose semplici come il country stradaiolo e fuorilegge.