File Under:
country rock, americana di
Marco Poggio (15/03/2012)
Terzo
album per i Nearly Beloved di Matt Lax, dopo l'esordio, accreditato tuttavia
al solo Lax, di Wanderer's Dream del 1998 e Hurricane tumbleweed del 2002. Un
disco, Where's Bob?, che si rifà al suono rootsy, dai profondi umori
country, dei lavori precedenti, senza però cadere nella leziosità o nell'eccessiva
dose di "zucchero" tipica di certe sonorità, specie di matrice nashvilliana. Al
solido e rodato quintetto si aggiungono inoltre alcuni ospiti di valore, ad arricchire
ulteriormente il già variegato impianto strumentale approntato dai nostri per
l'occasione. Undici i brani qui contenuti, tutti a firma Matt Lax, che
si destreggia anche dietro al bancone di regia, ai quali si aggiunge un riuscito
reprise della dylaniana Subterranean Homesick Blues.
Spetta all'incalzante My Memory aprire la
raccolta, riprendendo gli stilemi del "boom chicka boom" di cashiana
memoria, tra stacchi e ripartenze, con la voce di Lax che si dimostra fin da subito
particolarmente adatta a questo tipo di sonorità. Whiskey
Whispers è una bella country ballad, guidata dalla pedal steel dell'ospite
Dave Zirbel, già con Commander Cody, e dal piano dal retrogusto honky-tonk di
Jon Dryden, in libera uscita dai Little Willies, con tutto il gruppo che suona
a memoria, tra chitarre acustiche, contrabbasso e batteria spazzolata.
Pare
arrivare dai primi anni Sessanta Cool Fucking Sunset,
grazie ai suoi riusciti intrecci vocali e, insieme alla successiva e cadenzata
Tomorrow Won't be the Future, guarda alla
lezione impartita dai mai dimenticati Flying Burrito Brothers. Brilla per liricità
la struggente The Moon and Morning Star, piccolo
acquerello acustico di stampo folkie, complici anche il banjo di Erik Pearson
e la dobro di Zirbel. Money isn't Everything
vira invece verso lidi bluegrass, grazie anche all'ottimo lavoro al mandolino
dello stesso Lax, ben coadiuvato ancora dal banjo di Pearson e dall'armonica di
Peter Lax. La title track dal canto suo combina egregiamente sonorità country
con elementi gospel, mettendo in mostra l'ottimo lavoro svolto dal gruppo sulle
armonie vocali. Degno di nota è sicuramente il trattamento riservato alla citata
song dylaniana Subterranean homesick blues, qui riproposta sotto forma
di un travolgente up tempo, con il buon Lax a sciorinare il testo in una sorta
di forsennato talking country.
C'è ancora spazio per citare il western
swing a la Asleep at the Wheel di Nearly Beloved,
la scanzonata My P-Role Officer e la conclusiva
e tenue Little Woodblock. Certo, i Nearly
Beloved non inventano nulla, ma hanno saputo far loro la lezione impartita da
grandi gruppi e artisti del passato, riproponendola in quest'occasione con onestà
e maestria, riuscendo al contempo a creare un sound capace di conquistare anche
i palati più difficili. Non sarà un lavoro imprescindibile Where's Bob?, ma sono
sicuro che farà la felicità degli amanti della country music, quella autentica
e rootsy oriented, mentre a chi non è avvezzo a questo tipo di sonorità, consiglio
di porgere comunque un orecchio, non ne rimarrete delusi.