Se vi fosse chiesto di fare una lista degli attuali artisti che, senza troppi
fronzoli o troppa voglia di scalare le chart, popolano la scena della Nuova Country
Music (nel senso di Die Hard Country come dovrebbe essere intesa) Jason
Eady dovrebbe trovarsi nella parte alta. Daylight and Dark,
sua sesta fatica, è stato scritto come la storia di un uomo solo che cerca con
tutte le sue forze di uscire da un periodo difficile della propria vita, combattendo
tra i buoni propositi di cambiare rotta (Daylight) di giorno e le tentazioni di
uscire e continuare sulla vecchia strada appena cala il sole (Dark). Cresciuto
a Jackson, Mississippi ascoltando musica del Lower Delta (blues, soul, swamp e
southern rock), Jason cominciò a scrivere canzoni e a esibirsi nei bar locali
a quattordici anni. Decise così di trasferirsi a Nashville (proprio come nel film"Quella
cosa chiamata amore" con una giovane Sandra Bullock) in cerca di fortuna, ma non
riuscendo a trovare nessuna etichetta discografica disposta a incidere le sue
fragili composizioni, decide di arruolarsi nell'Air Force e abbandonare momentaneamente
la musica.
Finita la leva, si trasferisce in Texas, dove comincia a sfornare
dischi uno dopo l'altro. Il precedente AM Country Heaven (2012) riesce a sorpresa
a scalare le classifiche country americane entrando nei Top 40 degli album country
di Bilboard. Prodotto da Kevin Welch a Nashville, Daylight & Dark vede
la partecipazione del polistrumentista Fats Kaplin (vincitore di un grammy American)
alla pedal steel e fiddle, Richard Bennet (Rodney Crowell, Emmylou Harris) alle
chitarre, John Gardner (Jim Luderdale, Don Williams) alla batteria e Steve Mackey
(Dolly Parton, Delbert McClinton) al basso. Al fianco di Jason troviamo la sua
fiancé Courtney Patton, che presta la sua bella voce in quasi tutti i brani includendo
il riuscito duetto We Might Just Miss Each Other.
Altri due rinomati talenti del new country americano aiutano l'amico Jason nella
sublime A Memory Now, dove gli amici Hayes
Carll e Evan Felker (leader dei grandi Turnpike Troubadors) si aggiungono in studio
in una sorta di Highwaymen reunion dei giorni nostri, nella ballad conclusiva.
Ma dove Jason Eady colpisce veramente al cuore con la sua voce dolce e profonda
è in episodi come l'introspettiva title-track, Temptation
o nella riuscitissima Liars & Fools, dove
i pochi arrangiamenti e gli slow tempos ricordano i grandi maestri della old country
music, primo fra tutti Don Williams.
Cominciando dal singolo apripista
Ok Whiskey, canzone dopo canzone i locali yonkers danzano con i loro cowboy
boots sull'impolverato parquet, tra un waltz come la drinkin' song One,
Two.. Too Many e un two step quale Lonesome Down and Out mentre
Jason, seduto su uno sgabello di un palco che profuma di whisky e birra, ride
e scherza con il pubblico suonando i suoi "Texoma (tra il Texas e l'Oklahoma)
honky tonk" come la riuscita The Other Side Of Abilene
e l'acustica e malinconica Whiskey & You (scritta da Chris Stapleton e
interpretata anche da Tim Mc Graw e Julie Roberts). Ma attenzione, Jason ha creato
un album che non solo suona come un vecchio vinile di country (come quelli di
Merle Haggard, Waylon Jennings, Buck Owens e del maestro Hank Williams) ma che
ridà anche una nuova vita al genere. Sinceramente: pura country music con quel
lo spirito honky tonk oggi troppo spesso perso per strada.