Bottlerockets
Songs
of Sahm
Bloodshot/ Blue Rose 2002
Autentica banda di proletari del roots-rock del Midwest, i Bottlerockets
sono una vitale espressione di quel mondo provinciale fatto di anonime small town,
country reazionario e quintalate di puro rock operaio. Brain Henneman
e soci sono visti come delle vere icone dellla scena alternative-country, anche
se loro il country lo hanno sempre preso per le corna del rock'n'roll. Qualcuno
si è scomodato nel definirli semplici gregari, perchè difficilmente
potrà comprendere l'atteggiamento informale, mi verrebbe da dire "antagonista",
di questi ragazzacci di provincia, che sono talmente devoti ad una certa idea
di America in estinzione, da permettersi un tributo, il primo a quanto mi risulta,
ad un grande e misconosciuto americano come Doug Sahm. Autentica icona
della musica texana, dalla metà degli anni sessanta in poi è stato
protagonista in prima fila (sotto le sigle di Sir Douglas Quintet, Texas
Tornadoes e da solista) di un melting-pot musicale di grande portata politica,
miscelando i suoni del vicino Messico con il rock appreso dall'invasione delle
British bands ed il country di casa propria. I Bottlerockets, in pausa "creativa"
dai loro dischi di studio, assemblano un tributo fatto più col cuore che
con la mente: tutto viene riletto con la verve di una tosta rock band.
Basta l'apertura di Floatway, con quei riff alla Stones o le asperità
rock-blues di You can't hide a redneck per chiarire il concetto. La mitica
Mendocino, un hit dell'era beat ripreso anche in Italia, e la rude She's
about a mover ci fanno piombare in piena epoca sixties; Be real e soprattutto
la splendida Lawd, I'm just a country boy in this great freaky city (titolo
chilometrico, eppure semplicemente geniale...) mostrano il volto country-rock
del compianto Sahm; ed infine, con Nitty gritty, si viaggia sul border,
grazie ai suoi scanzonati ritmi tex-mex. Non trasparirà fino in fondo la
versatilità degli originali, ma Songs of Sahm resta una dimostrazione
d'affetto gioiosa tanto quanto le emozioni che suscitava la musica di Doug Sahm.
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