Cory
Morrow Outside
The Lines
Write On Rec./IRD 2002
Esponente di quell'ondata infinita di piccoli artigiani della country music
usciti in questi anni dal Texas, Cory Morrow è tra i più
accredidati talenti del gruppo, insieme a Kevin Deal, Jack Ingram, Pat Green e
chissà quanti altri dietro di loro. Non sono dei rivoluzionari della roots
music e nemmeno andrebbero rinchiusi con superficialità nel calderone alternative-country:
il loro è un mondo a parte, dove le radici sono quelle degli outlaws texani
degli anni settanta, tra i santini di Waylon Jennings e Willie Nelson ed uno sguardo
intelligente al songwriting di Guy Clark o alle chitarre di Joe Ely. Cory non
fa eccezione, gioca le carte di una voce limpida e passionale, appoggiandosi al
factotum delle produzioni made in Texas, l'infaticabile e onnipresente Lloyd
Maines, il quale garantisce al disco qualità sonore superiori alla
media, musicisti di esperienza in supporto e canzoni che filano dritte come un
treno. Se l'apertura con la title-track lascia presagire il solito impasto country-rock
di casa sulle strade texane, è nel proseguio che vanno ricercati gli aspetti
più positivi del disco: messa in disparte una punta di elettricità
(che torna prepotentemente nella rutilante Straight to hell), spuntano
limpide ballate acustiche combattute tra la terra natale (Love like you used
to do, In spite of spite, l'ottima cover di Friend of the devil)
il vicino border messicano (Dance by the Rio Grande non sarebbe spiaciuta
a Doug Sahm) e i profumi della lontana Irlanda (More than perfect). Un'ideale
compagnia per una calda e ventosa giornata estiva. (Davide
Albini) www.corymorrow.com
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