Neil Halstead
Sleeping On Roads
4AD
2002


1/2


L'avventura solista di Neil Halstead non compie un salto nel buio rispetto a quanto è stato già debitamente apprezzato con la sua affascinante creatura dei Mojave 3, band di punta di quell'intricato universo neo-folk nato in Inghilterra nella seconda metà degli anni Novanta. A dispetto di un prevedibile cambio di rotta rispetto al passato, le flebili e sussurrate nenie folk-rock di Halstead mantengono indelebile il loro marchio di fabbrica, risultando probabilmente ancora più fragili. Le coordinate, i rimandi e le influenze restano tuttavia chiarissimi, direi inconfondibili nel tracciare il percorso: si scomoderanno ancora i fantasmi di Nick Drake e del Neil Young più elegiaco, tenendo un occhio di riguardo ai Beatles più bucolici (Martha's Mantra, visto anche il titolo, non avrebbe sfigurato sul "doppio bianco"). Sono ballate sospese tra un tappeto di suoni acustici e calibrati interventi di tastiere e piano a donare cadenze pop mai eccessivamente stucchevoli. Nella title-track spunta persino un banjo e si alimentano le connessioni, rilevate anche in occasione dei dischi con i Mojave 3, con la tradizione country-rock di Gram Parsons, seppure in una dimensione molto meno roots rispetto ai cugini americani. La voce è costantemente "repressa", un sottile bisbiglio (Dreamed I saw soldiers, High hopes) su una distesa di arpeggi acustici (significativa Hi-Lo and inbetween, uno dei punti di forza del disco) e qualche timida incursione di elettricità, che mostra i suoi frutti migliori nell'iniziale Seasons, folk-rock dai colori vivaci, così come nel finale psichedelico e onirico di See you on rooftops.
(Fabio Cerbone)


www.mojave3.co.uk