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Whispering
Pines
Family Tree
[Whispering
Pines 2010]
Dovessi soltanto elencare i nomi che sono stati tirati in ballo per descrivere
il debut album dei californiani Whispering Pines avrei probabilmente già
esaurito lo spazio a disposizione di questa recensione: è il potere del rock che
guarda dietro di sé, al passato insomma, diciamolo pure senza troppa vergogna,
a patto che ci siano però solide canzoni a fare da fondamenta. Nel caso dei Whispering
Pines (se vi siete già chiesti l'origine del nome…ebbene si, si tratta proprio
della omonima canzone della Band) possiamo dormire sonni tranquilli: Family
Tree è davvero un albero genealogico che mastica tutto quanto di meglio
sia stato prodotto dal rock americano dei seventies, quello tradizionale e sudista
ovviamente, ma anche sfuiorato dalla West Coast (vengono da L.A., come potrebbe
essere altrimeti), dal country fuorilegge, persino una certa ballata con venature
soul e pop. Dunque se amate i ricordi e siete nostalgici per natura, Family Tree
sarà il disco ideale per la prossima primavera: ha quel mood un po' rilassato
che si muove fra JJ Cale e lo swamp di Tony Joe White, le chitarre del rock confederato
e l'aspetto di gente che non sembra essere mai uscita viva da quel decennio (camice
a quadri di rigore, capelli e barba lunga con due chitarre e tre voci soliste,
un vero collettivo). Naturalmente l'entusiasmo è frenato in parte dal
fatto che i Whispering Pines, pur con tutta la buona volontà, non abbiano ancora
scritto canzoni memorabili (si veda alla voce Black Crowes, giusto per restare
nello stesso territorio ma con ben altra classe) e il loro gesto sembra un po'
troppo derivativo, a tratti una bella imitazione. Preso atto di questo difetto,
comune ad altre giovani band americane, stilisticamente è difficile sententenziare
contro la slide guitar e l'aria southern oziosa che attraversa la title track
oppure Stars Above (grande assolo che mette
insieme Neil Young e l'Allman Brothers Band). Dave Baine, Joe Bourdet e Dave Burden
sono i timonieri dei Whispering Pines, arricchiti dalla sezione ritmica composta
da Brian Filosa e Joe Zabielski, quintetto che sa dosare i diversi stili retrò,
passando dalle più agitate Brand New Beat
e Grapevine Blues al laid back di alcune ballate
(This Town, Mirror
Woman Mirror Man, con un bel organo hammond che scorazza per tutto
il brano) fino al canonino blues sudista di Crazy Mama.
Registrato negli studi californiani con il tecnico del suono Jason Soda
(ha prodotto Everest, altro gruppo della rinascita West Coast, Watson Twins, Slydel),
Family Tree conferma la buona vena del giovane rock californiano e un ritorno
di fiamma (si vedano anche i conterranei Old Californio, seppure dotati di maggiore
inventiva) per una stagione lontana eppure mai sepolta, quando una rock song faceva
sognare e apriva spazi infiniti on the road. (Davide Albini) www.inthewhisperingpines.com
www.myspace.com/whisperingpinesmusic
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