Black
Prairie
Feast of the Hunter's Moon
[Rounder
2010]
Il Bluegrass é un genere musicale che in qualche modo é riuscito a mantenere
la purezza strumentale di un tempo senza che interferenze commerciali legate alle
charts o al music business in generale lo abbiano in qualche modo macchiato. E'
proprio partendo da questa purezza nel suono che tre quinti dei Decemberists hanno
deciso di dar vita a questo side-project chiamato Black Praire. A Chris
Funk (al dobro e chitarra acustica ) e Nate Query (al basso acustico e violoncello)
si sono aggiunti Jeeny Conlee (alla fisarmonica) e due tra i migliori musicisti
dell'emergente circuito folk di Portland, la bella Annalisa Tornfelt (voce e violino)
e Jon Neufeld (alla chitarra). Il merito dei Black Praire è quello di aver creato
una riuscita miscela di stili diversi (dal folk al bluegrass, dalla musica degli
Appalachi al klezmer dell'Est Europa e addirittura al tango) con un suono originale
e unico che è rispettoso dell'insegnamento del passato ma lo rimodella in una
versione moderna. Alcuni definiscono questo ibrido come "chamber country" ovvero
una ramificazione del più generale alternative country.
Entrare in questo
Feast of Hunter's Moon vuol dire addentrarsi in territori diversi,
a volte oscuri, quasi gotici che ti trasportano nei grandi spazi americani, nei
tramonti dei grandi "blue skyes", nel deserto del Sud e che musicalmente conduce
alle strade percorse dai Calexico, da Ennio Morricone, dal Ry Cooder cinematrogafico
di "Paris Texas" ma anche dai 16 Horsepower e dai Penguin Café Orchestra. Si incomincia
questo viaggio di frontiera con lo strumentale Across
the Black Praire, puro bluegrass venato di musica Appalachiana per
passare al rifacimento del tradizionale Red Rocking Chairs,
folk ballad apocalittica caratterizzata dalla superba voce di Annalisa che ricorda
tanto Hope Sandoval. Si continua con un altro traditional: Back
Alley, altro strumentale dai toni festosi ed allegri con il piglio
acustico di una riuscita porch song. Atmosfere chiaro scure avvolgono Ostinato
del Caminito, che inizia in maniera ossessiva, quasi nervosa, per cambiare
passo e riportarci in territori che tanto ricordano il suono del deserto dei Calexico
di "Black Light".
Il suono della fisarmonica domina A
Praire Musette, influenzata dalla musica klezmer e gitana, mentre Crooked
Little Heart riporta a Gillian Welch per l'incantevole voce di Annalisa
seguita da quella di Jeeny con un intreccio di strumenti ben riuscito. Annie
Mc Guire è caratterizzata dal suono "twangy" di dobro e chitarra che
si mescola con quello della fisarmonica. L'affiatamento tra i musicisti stupisce
in Atrocity at Celio Falls molto blues o nella
gitana Tango Oscuro, con un crescendo finale
da applausi o ancora in Home Made Lemonade,
puro bluegrass festaiolo e danzereccio. Single Mistake
è un altro brano cantato da Annalisa e accompagnato dal suono romantico della
chitarra e della fisarmonica, mentre la rilassante Full
Moon in June e il rifacimento di The Blackest
Crown sanno di sabbia desertica e di paesaggi incontaminati. Un disco
originale e diverso che possiede qualcosa di veramente magico. (Emilio
Mera)