Canada terra fredda, malinconica ma con un grande cuore che pulsa e che ha
dato i natali ad illustri singer songwriter. Da Toronto un altro songwriter è
pronto ad aprire i nostri cuori con le sue dolci e fragili melodie infarcite dal
suo fingerpicking, dalla poesia dei suoi testi e dalla sua voce capace di trasmettere
forti emozioni. Lui è Doug Paisley, songwriter che entra a pieno titolo
nel movimento del "New Breed" che include autori che ci hanno già emozionato come
Sam Baker, Micah P. Hinson e Joe Purdy. Le sue prime apparizioni in pubblico incominciarono
nel 2006 come parte integrante dello spettacolo multimediale "Dark Hand and Lamplight",
dove la musica di Doug accompagnava l'artista Shary Boyle mentre realizzava dal
vivo i suoi disegni e dipinti. Al grande pubblico si è fatto però conoscere con
l'omonimo esordio del 2008 che ricevette buonissime critiche dalla rivista Mojo
(oltre ad essere inserito nel cd allegato "New Harvest: A compendium of American
Song") senza però ottenere un grande successo nel suo paese.
Rispetto
all'esordio (molto bello), il suono acquisisce tinte più scure, diventa quasi
minimale (anche se normalmente alla seconda prova succede l'inverso) ma più elegante
e nel complesso più coinvolgente. Melodie che ti mandano al tappeto fin dai primissimi
ascolti intessute dal suono del piano, dell'organo o dalle gentili e soffici pennellate
della chitarra acustica. La sua musica viene spesso definita "Country Soul" e
ha guadagnato paragoni con altri songwriter di tutto rispetto, da Townes Van Zandt
a Guy Clark, anche se la dolcezza della sua voce un po' fumosa e nasale ricorda
inevitabilmente Will Oldham (per il quale ha aperto alcuni concerti). A un distratto
ascolto Constant Companion potrebbe sembrare depresso e triste quando
non lo è: intimista, riflessivo e struggente, è un album ricco di poesia che racconta
in maniera diretta ed esplicita la vita di tutti i giorni, i successi ma anche
le sue delusioni. Ad accompagnare Doug troviamo il mago dell'organo Garth Hudson
(mitico organista della Band), Robbie Grunwald al piano, Jennifer Castle (dei
Fucked Up) e Julie Faught (dal collettivo The Pinning and Canuck) oltre alla celebre
Leslie Feist alle voci.
Già dopo qualche nota dell'iniziale No
One but You e si è immersi nel magico mondo di Doug Paisley. La sua
voce ti cattura, ti commuove ed entra subito nel profondo del cuore infarcita
dall'organo di Garth o dalle voci femminili di Jennifer come nella solare What
I Saw. La bellissima Don't Make Me Wait è
la prima gemma della raccolta e fa notare le sue doti vocali impreziosite dall'intensa
voce di Feist. End of The Day é una ballata
d'altri tempi e anche se ricorda Bonnie Prince Billy, ha la capacità di farti
sentire più libero e felice. Le splendide Always Say
Goodbye e Bluebird con quell'andamento
malinconico ti fanno pensare a terre lontane. O'Heart
è una ballatona pianistica sognante con un crescendo che ti cattura
al primo ascolto mentre Stand Alone è infarcita
dall'organo di Mr. Hudson. Come Here and Love Me
é il dolce finale di un viaggio dell'anima intenso e profondo: dolce, intensa
ed emozionale è un ballad a cui è difficile resistere. Constant Companion è un
disco di fragile bellezza e di potente impatto emotivo che rimarrà a lungo nei
vostri cuori. Ancora una volta soffia un vento caldo dal Canada. (Emilio
Mera)