Roky
Erickson & Okkervil River
True Love Cast Out All Evil
[Chemikal
Underground
2010]
Abbiamo solo l'imbarazzo della scelta se intrattenervi con i mille aneddoti
che girano sulla sindrome schizofrenica che da anni attanaglia il buon Roky
Erickson, se elencare i tanti problemi con la giustizia avuti fin dal suo
esordio nel 1965 (si va dal canonico possesso di droga al furto della posta dei
vicini di casa) o sprecare buona metà della recensione per ricordare a tutti chi
diavolo sia quest'uomo che pubblica dischi con pigra cadenza quindicennale. Sull'ultima
parte la facciamo breve indicandovi quali frasi cercare su google (13th Floor
Elevators, garage rock, psichedelia e rumorismo) per farvi da soli un minimo di
cultura, così possiamo subito andare oltre e far finta di avere per le mani un
disco di un vero e proprio esordiente, che, come molte opere prime, nasce nel
corso di tanti anni e non testimonia un singolo periodo creativo. Il cassetto
di Erickson era pieno di almeno 60 canzoni scritte tra il 1970 a oggi, e se ora
possiamo finalmente scoprire che l'uomo di You're Gonna Miss Me è anche un autore
straordinariamente maturo, è solo perché questi spartiti sono finiti nelle mani
di Will Sheff, leader degli Okkervil River.
Un'unione tutt'altro
che improbabile la loro, visto che sono tutti concittadini ad Austin, in Texas,
nonostante Erickson venga comunemente identificato con un sound sporco ed elettrico
che non è certo quello degli Okkervil River, ma già nel 2008 quando suonarono
tutti assieme sul palco degli Austin Music Awards si era intuita l'esistenza dell'alchimia
giusta. Sheff, che qui figura anche come produttore, si conferma ancora una volta
una delle menti portanti della musica dell'ultimo decennio, perché il vero successo
del disco, al di là del materiale di straordinario valore, è proprio il fatto
che gli Okkervil River si sentono eccome, e non hanno dovuto per nulla stravolgere
e adattare il loro suono, esattamente come accadde anni fa quando i Pearl Jam
si travestirono da cavallo pazzo per Neil Young senza cambiare faccia o più recentemente
quando i Drive-By Truckers riuscirono a rimanere una southern band anche alle
spalle di una dea della black-music come Bettye Lavette. Eppure True Love
Cast Out All the Evil non potrebbe essere un disco degli Okkervil River,
la poetica di Erickson s'indirizza altrove, nel disincanto di Goodbye
Sweet Dreams, arioso mid-tempo che apre il disco dopo gli interlocutori
episodi di Devotional Number One (o "del come
iniziare male un disco"…) e Ain't Blues So Sad
(un demo acustico, probabilmente volutamente mal registrato come la conclusiva
God Is Everywhere). La grandezza di questi
brani però sta tutta nell'essersi prestati ai giochi di stile di Sheff, che per
Roky s'inventa una soul-ballad con tanto di fiati (Be
And Bring Me Home, qualcosa dalle parti di un Sam Cooke con la raucedine),
un giro a 12 corde "à la Byrds" (Bring Back The Past,
melodia con Tom Petty nel cuore), e persino una romanza come Please,
Judge, più o meno quello che potrebbe essere un ipotetico esperimento
rumorista di Neil Diamond.
E punto in più anche per non essere mai scaduti
nel clichè del rocker casinaro e psichedelico che è stato, tanto che la rauca
cavalcata rock di Johnny Lawman è troppo ben
costruita per poter essere catalogata come semplice garage-rock. E il meglio deve
ancora venire: la title-track è una sontuosa country-ballad con tanto di steel
guitar che potrebbe tranquillamente essere prestata a Willie Nelson, Forever
continua sulla stessa strada e ci aggiunge archi e tastiere,
Think As One si ciba ancora di soul music e Bird'd
Crash è un maestoso finale folk-rock che persino il Dylan odierno se
lo sogna (non sfugge infatti la somiglianza generale del sound del disco con le
creazioni del team Dylan-Lanois di vent'anni fa). Dimenticate dunque il suo passato,
True Love Cast Out All the Evil è un disco del miglior "classic-rock"che gli Okkervil
River hanno reso straordinariamente attuale, e questo è forse la più grande impresa
che si possa compiere nel confuso scenario musicale odierno. (Nicola Gervasini)