inserito 05/07/2010

Avi Buffalo
Avi Buffalo
[Sub Pop
 2010
]



Avigdor Zahner-Isenberg (detto Avi), nato a Long Beach meno di vent'anni fa, ha iniziato a comporre da adolescente; alcuni demos delle sue canzoni incisi l'anno scorso si trovano su You Tube e sul suo sito in My Space. Notato dalla Sub Pop ha formato una band con tre compagni della Millikan High School, Arin Fazio al basso (l'unico over twenty) e due ragazze, Sheridan Riley alla batteria e Rebecca Coleman alle tastiere, mantendendo il nome Avi Buffalo già utilizzato da solista. Avi compone, canta, suona la chitarra e guida la band che ha appena pubblicato l'omonimo album d'esordio, ottenendo ottime recensioni e discrete vendite. Si potrebbe definire un disco di pop adolescenziale, forse al primo ascolto l'impressione è questa, ma riascoltandolo più volte, facendo attenzione anche ai titoli dei brani ed ai testi, nonchè agli arrangiamenti, la prima impressione risulta superficiale e sommaria. L'apparente innocenza adolescenziale delle canzoni, venata di malinconia, nasconde tratti meno leggeri e scontati, un gusto per gli arrangiamenti attento e raffinato, una ricerca nei suoni e nell'uso della chitarra (con un pizzico di rumorismo) che in alcuni brani mi ha ricordato i Wilco ed il loro geniale chitarrista Nels Cline.

Non a caso in una recente intervista Avi ha dichiarato che A Ghost Is Born è uno dei suoi dischi preferiti. Si può anche azzardare un paragone (almeno come approccio) alla psichedelia dei primi Pink Floyd di Syd Barrett. L'opener Truth Sets In e la deliziosa What's in It For? (da vedere anche il video bucolico di questo brano, vedi sotto) evidenziano la voce molto particolare di Avi, un falsetto timido e delicato al limite del fastidioso, ma che dopo qualche ascolto sembra perfetto per le canzoni del gruppo. Coaxed ha un sottofondo molto ricercato ed un etereo finale strumentale adorabile. Five Little Sluts (bel titolo) potrebbe essere un singolo perfetto, mentre Jessica è una ballata agrodolce con la chitarra elettrica in evidenza e l''up-tempo pop di Summer Cum profuma di canni settanta californiani.

La voce sussurrata di Avi sembra cedere in One Last, ma le ragazze lo aiutano ai cori. L'eterea Can't I know è sospesa tra i primi Floyd e i Wilco e precede il brano più complesso del dischetto, Remember Last Time che si apre con arpeggi grintosi (rispetto al resto dell'album) sviluppandosi con maestria in una parte cantata orecchiabile ed in un maestoso finale chitarristico in crescendo debitore del citato Nels Cline. La chiusura è affidata a Where's Your Dirty Mind (altro titolo interessante), con il piano e la chitarra acustica che disegnano una melodia rilassante che resta nel cervello ed una sezione strumentale elettrica contrastante. Considerata l'età, gli Avi Buffalo possono veramente sperare in un futuro radioso.
(Paolo Baiotti)

www.avibuffalomusic.com
www.myspace.com/avibuffalo



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