inserito 22/01/2010

Sleepy Driver
Steady Now
[
Black Bell  2009
]



Pensi al Canada, pensi ad una band con un suono chitarristico, venature pop e molti legami con la forma della ballata roots e inevitabilemente vai a scomodare i Blue Rodeo. Adesso poi che la band di Greg Keelor e Jim Cuddy è tornata in gran spolvero con il recente doppio lavoro The Things We Left Behind sarà difficile per i concorrenti sorprenderli sullo stesso terreno. Dico questo perché gli Sleepy Driver, quintetto di connazionali all'esordio discografico, li ricordano non poco, per lo meno come attitudine, visto che la qualità delle canzoni è per esperienza e maturità decisamente inferiore. Steady Now è ad ogni modo un debutto assai godibile per chi è in cerca di una rock band che suoni "tradizionale" senza sbilanciarsi eccessivamente sul versante country o Americana che dir si voglia. Peter Hicks è il songwriter di riferimento all'interno del gruppo: aveva diverse canzoni nel cassetto che non riuscivano a trovare il suono adatto per essere incise. Un po' per caso, un po' per conoscenze, mette insieme gli Sleepy Driver contando sui contributi essenziali di Ethan Young-Lai (chitarre, mandolino, banjo) e John Heinstein (piano, organo).

La presenza di questi ultimi mi pare che caratterizzi chiaramente il roots rock della band canadese: melodico, molto accessibile, se volete vicino anche ad un certo gusto da college radio, ma dotato di quella malinconia e quel peso lirico che soltanto alcune realtà del settore alternative country hanno dimostrato di possedere. Canzoni che parlano di errori e cadute, delle conseguenze pagate sulla propria pelle, ma con quella rabbia elettrica che le fa decollare dalla prevedibile ricetta "provinciale". Si parte con il piede giusto: Like a Weapon è un ballata brillante seguita dall'ancora più convincente country rock di Drowning in My Dreams, chiudendo l'ideale trittico passando attraverso le tonalità scure ed epiche di When the Lights Come On, tutte indirizzate sulla strada mostrata proprio dai Blue Rodeo.

Il paragone è più che accettabile anche per via di una certa varietà di influenze e umori muiscali che gli Sleepy Driver sono desiderosi di consegnarci: non è detto però che gli riesca tutto alla perfezione, se è vero che i brani più duri ed elettrici della parte centrale (Lazy Eye, Get Right with Lord, quest'ultima forse più adatta ai Gov't Mule) o certi scivoloni pop rock (Architects, Scars) sembrano non appartenere alle corde della band. Saranno anche eclettici, ma la voce di Peter Hicks emerge solamente quando si ritorna all'ovile del rock delle radici: il sound nostalgico di North dakota e della dolce Only Water, l'avvolgente atmosfera folk di And the Gravedigger Says…, pronta all'esplosione elettrica del finale, per chiudere sulle note cristalline di Where You Are (c'è anche la pedal steel dell'ospite Dave Palmer), ballata per chitarre e piano che conferma la qualità della scuola canadese. Promettenti.
(Davide Albini)

www.sleepydriver.ca
www.myspace.com/sleepydriver05



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