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Tony
Denikos
Already Gone
[Tony
Dekinos 2009]
Il volto non è più quello di un novellino e la biografia ci viene in soccorso.
Tony Denikos scrive canzoni dal '79 o quanto meno è da alllora
che le porta in giro sui palchi della East Coast, Baltimora e dintorni
per essere precisi. Le sue origini stanno a Laurel, Maryland, ma il cuore
batte lungo i mille rivoli della musica americana, tanto che Already
Gone risulta essere un variegato dipinto dove attingere a più
linguaggi della tradizione: dalle inflessioni sudiste al folk d'autore,
dalla scorza country alla sporcizia blues passando naturalmente per qualche
piccolo rock'n'roll. È il suo terzo lavoro ufficiale dall'esordio nel
2000 con Naked and Smiling, così a sottolineare un impegno moderato e
una "carriera" vissuta in totale tranquillità: Denikos esce allo scoperto
quando ha qualcosa da dire e soprattutto quando trova qualche anima generosa
a sostenerlo.
In Already Gone si è riunita la crema di quel country & folk appassionato
dell'altra Nashville. I nomi di Dave Jacques (basso) e Phil Madeira (organo
e accordion), di Dave Roe (basso) e Tim Berry (batteria) diranno qualcosa
a chi ha seguito da vicino le avventure musicali di John Prine e Emmylou
Harris, per citarne alcuni, sessionist che valorizzano la qualità sostanziale
delle composizioni di Tony Denikos. Scrive con partecipazione e romanticismo,
muovendosi fra il commento sociale (Big Easy
Down, che torna sui passi di Katrina e New Orleans, Auction
Block, Broken Down Cowboys)
e quei piccoli ritratti di un'America defilata che sono il fulcro di una
certa scuola del songwriting a stelle e strisce. Il volto compassionevole
che mette nelle sue liriche lo allontana dalla retorica più spicciola,
anche quando abbraccia le emozioni più intime (la drammatica storia di
guerra narrata nella dolcissima Home for Christmas).
Insomma Tony Denikos è uno della vecchia guardia, sguaina ballate che
rimandano direttamente al suo mentore John prine (sentitevi Norfolk
Town), ma è abbastanza eclettico da non chiudersi nel semplice
ghetto dei folksinger tutto parole e chitarre acustiche. E' allora che
spuntano l'heartland rock di River Don't Rise,
le chitarre swamp (il bravo Gantt Kushner) di Big
Easy Down, l'armonica di Auction Black (qualcosa del Greg Tropper
più gioioso fra le note) e le stoccate elettriche di Laurelite,
un boogie rock semplice semplice ma che piace tanto al nostro Tony da
riproporlo come bonus track, con l'aggiunta della chitarra dell'ospite
Warner E Hodges (Jason & The Scorchers). La scelta di seguire l'estro
del momento e di fare lo slalom fra gli stili potrà anche apparire a volte
un poco forzata (Nobody Loves Her
si sciupa in un blues più canonico, mentre Love's
Impossible appare sin troppo ammorbidita), ma nel complesso
Already Gone è un esempio di Americana matura e di cantautorato dalla
nobile stirpe.
(Fabio Cerbone)
www.tonydenikos.com
www.myspace.com/tonydenikosband
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