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Mickey
Clark
Winding Highways
[ear-X-tacy Records 2009]
Una storia comune a tanti, nella Nashville che cambiava faccia allo scadere
degli anni sessanta: Mickey Clark vi era approdato nella speranza
di rivoluzionare quel mondo "conservatore" e la sua lunga tradizione.
C'erano segnali evidenti tutti intorno a lui: Kris Kristofferson, Townes
Van Zandt, Steve Goodman, John Prine e Jerry Jeff Walker. Mickey ha avuto
la fortuna di conoscerli tutti, condividendo canzoni e palcoscenico, portando
in dote la gavetta nel Village di New York con il trio folk The Three
of Us, quindi scrivendo canzoni per proprio conto, qualcuna finita fra
le mani di Jerry lee Lewis. Gli anni però sono fuggiti via e come altri
gregari relegati nel sottoscala del business musicale, Clark si è dovuto
reinventare una storia e una famiglia lontano dal centro dell'azione.
Qualche singolo all'alba degli anni ottanta, un disco, Late Arrival, passato
nel dimenticatoio, fino a quando non è tornata la voglia di farsi sentire.
Prima qualche concerto, attività mai abbandonata del tutto, dalle parti
della sua Lousiville in Kentucky, poi il contatto giusto e la svolta che
aspettava da una vita intera: una telefonata al grande Jim Rooney,
produttore del disco ed estensore delle note nel libretto, nonchè un favore
chiesto a John Timmons della locale ear-X-tacy Records, così prende forma
Winding Highways, il disco del riscatto.
Un gioiello fra country d'autore e accenti hillbilly come non se ne sentono
più, che ha preso corpo tornando sul luogo del delitto, a Nashville, mettendo
in fila la steel di Al Perkins, le chitarre di Tim Krekel, il contrabasso
di Dave Pomeroy, il piano di Barry Walsh ed altri ancora. Una band
stellare made in Tennessee che forgia il suono rotondo, agreste e gentile
che infonde Red Velvet Cake,
Bound to Lovin' You, Wyoming Child,
episodi raccolti lungo trent'anni di esilio, oggi riverniciati con una
sensibilità da piccolo artigiano della roots music. Mickey Clark ha una
voce calda, accomodante, una autentica rivelazione e le sue ballate nostalgiche
sanno di vecchi sapori perduti dentro un'America da cartolina, tra le
pacche sulle spalle dei colleghi James Talley, Guy Clark e John Prine.
Li ricorda nello stile e nell'approccio, tanto è vero che proprio Prine
lo affianca nello spiritoso duetto swingante di Don't
Piss on My Boots and Tell Me It's Rainin', materiale degno
di un Jerry Jeff Walker d'annata. Guarda caso quest'ultimo spunta
come secondo ospite d'onore nel finale di Goodnight
Loving Trail, dolcissimo walzer country firmato dallo scomparso
Utah Phillips, una delle tre cover che impreziosisce la scaltetta insieme
alla Lousie del dimenticato Paul Siebel
e la malinconica Wendigo (Dwain Story).
Quello che resta arriva dritto filato dalla penna di Mickey Clark e non
fa rimpiangere assolutamente i più blasonati colleghi: dal cullare serafico
di Night Rider's Lament all'orizzonte
western di Where the Green River Flows,
dalla trasparente melodia di Sarah
alla fiesta tex-mex di Tijuana Tequila,
con tanto di accordion al traino. Winding Highways è una lezione di stile
e modestia, ha il sapore delle cose fatte in casa, uno scrigno ineccepibile
di canzoni dall'anima Americana.
(Fabio Cerbone)
www.mickeyclark.com/mickeyclark
www.myspace.com/mickeyclark
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