inserito 22/10/2008

Old Crow Medicine Show
Tennessee Pusher
[
Nettwerk 2008]



Sulle ali di una produzione chiacchierata e di peso quale quella di Don Was, gli Old Crow Medicine Show compiono il giro di boa del terzo fatidico disco dando l'impressione di essere maturati e al tempo stesso di avere trovato il giusto equilibrio fra l'esuberanza degli esordi e l'attuale ricerca di profonditą del loro songwriting. Oggi pił che mai infatti Tennessee Pusher risolve il dilemma sull'attitudine del quintetto guidato dalle voci principali di Critter Fuqua e Ketcham Secor: messe in un cantuccio le improbabili e francamente abusate reminiscenze folk punk che molti scomodarono in principio, la prospettiva della band si svela in tutto il suo candore, quello di un recupero fresco e accattivante di una tradizione popolare che va innanzi tutto rispettata nei suoi canoni.

Non sono dunque rivoluzionari gli OCMS, neppure sembrano rivoltarsi nel fango di quell'alternative country da cui molti si ostinano a farli discendere, forse per le loro primarie collaborazioni con David Rawlings (Gillian Welch). Il suono rotondo e perfettaente calibrato di Tennessee Pusher - con un Don Was attento a non snaturare il nocciolo rurale della band, eppure propenso a renderlo pił melodico - induce a considerarlo il loro disco pił completo: per una Alabama High-Test che introduce e asseconda l'ascoltatore con il familiare sussulto old time del violino, arriva poi di sopiatto una Highway Halo che si scioglie gią in qualcosa di pił "compiacente", una limpida ballata che si gioca tutto sulle armonie vocali. I momenti di maggiore attrazione restano proprio quei riusciti tentativi di adattarsi ad una armoniosa forma folkie: Methamphetamine resta fra gli esempi pił fulgidi di questa formula, brano scritto a quattro mani con il citato Rawlings e capace di suonare pienamente "rock" pur nel suo manto acuistico (qualcuno la prenda in seria considerazione per una possibile versione elettrica). Sulla falsariga di quest'ultima potremmo collocare anche la flessuosa Motel in Memphis, echeggiante i misteri di un'America sudista e contraddistinta da un dolcissimo tappeto d'organo (l'ospite Bemmonth Tench).

Sia chiaro che Tennessee Pusher non prevede affatto un sovvertimento delle regole gią esposte con finissima chiarezza nei lavori passati: si presenta solamente pił centrato e omogeneo, magari meno esuberante e gioiosamente impazzito, ma di una scorrevolezza inviadibile. Vi potrete scovare ancora quella sorta di hillbilly purissimo (Humdinger, Mary's Kitchen, Caroline) e country agreste da back porch, da canticchiare insomma all'imbrunire (Evening Sun), che hanno fatto la fortuna degli OCMS nei circuiti Americana. Innegabile tuttavia che fra le pieghe si insinui sempre pił l'esigenza di allargare il proprio suono: se avranno abbastanza coraggio, al prossimo giro potremmo verderne delle belle.
(Fabio Cerbone)

www.crowmedicine.com
www.myspace.com/oldcrowmedicineshow


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