Mudcrutch
Mudcrutch
[Reprise/
Warner 2008]
 
Solamente un autentico rock'n'roll fan e soprattutto uno dei personaggi più
integri che l'american music abbia mai conosciuto, avrebbe potuto architettare
una simile "reunion": Tom Petty lo aveva promesso, senza clamori ma con
la testardaggine di un ragazzo un po' cresciuto del Sud, e di conseguenza ha agito,
chiamando a raccolta non solo un pezzo della sua storia musicale ma un vero e
proprio scampolo di vita. Niente trionfalismi, nessun conto da pagare, soltanto
qualche vecchio amico da Gainsville, Florida, quando all'alba dei seventies i
Mudcrutch si spaccavano le ossa sui palchi della cittadina universitaria
suonando un mescolanza di southern rock, garage e prelibatezze sixties, pensando
già al colpo di fortuna, salpando nella mecca californiana. Tom Petty
sarebbe arrivato a toccare il cielo, fra le colline di Hollywood e lo stardom,
mentre i Mudcrutch avrebbero pagato il prezzo: a metà anni '70 erano solo una
tappa giovanile, un singolo (Depot Street) dimenticato nei cassetti, scartati
dal primo contratto discografico con la Shelter, interessata in realtà alla sola
figura di Tom e alle sue canzoni. Due membri orginari (Mike Campbell e
Bemmonth Tench) sarebbero rientrati dalla porta di servizio diventando
colonne degli Heartbreakers. Per Tom Leadon (fratello del più famoso Bernie
degli Eagles) e Randall Marshall la storia aveva invece riservato un altro
destino, l'uno professore l'altro insegnante di batteria, salvo riprendersi da
un "incubo" durato più di trent'anni: è bastata una folle telefonata di Tom, una
mattina come tante, a risvegliare antiche passioni. Torniamo sul luogo del delitto
ragazzi, mettiano un po' di benzina nel serbatorio e accendiamo il sabato sera
dei Mudcrutch. Gioco facile quando non ci si è mai persi di vista: perché Tom
Petty è fatto così, una rock'n'roll star che ha sempre tenuto i piedi per terra,
abbastanza umile da capire che per infiammare di nuovo la sua carriera occorreva
un salto nel buio. Niente trucchi: dieci giorni di agosto a Los Angeles,
dal vivo in studio, buona la prima o quasi e il risultato è il disco più brillante
che Petty abbia registrato da molto tempo a questa parte. Quattordici canzoni
che parlano al cuore dei musicisti coinvolti e lasciano galoppare libere le chitarre
in un rendez-vous "settantesco": si potrebbe cominciare dalle cover
che i Mudcrutch suonavano allora, tra una ispiratissima Shady
Grove, traditional rispettato nella sua essenza folk, uno scatenato
boogie rock (Six Days On The Road) degno di
Chuck Berry, oppure una cavalcata selvaggia quale Lover
Of The Bayou (gli amati Byrds), pretesto per incrociare ancora una
volta le chitarre fino alla morte. Le chitarre giusto, quante e di quale qualità
se ne incontrano nell'omonimo Mudcrutch: Campbell e Leadon sembrano
non essersi mai veramente separati, si rintuzzano a vicenda e mettono in piedi
la sarabanda jam di Crystal River, dieci minuti
di omaggi ai Grateful Dead e alla California più sognante. Petty imbraccia il
basso e si mette al servizio della band: lascia persino This
Is A Good Street alla voce di Bemmonth Tench e la spumeggiante country
song Queen Of The Go-Go Girls a Leadon. Anche
se, ripreso il timone, arrivano le sferzate migliori: Scare
Easy è un instant classic, ballata rock ariosa e segnata da uno stile
che è ormai storia del mainstream americano; Orphan
Of The Storm un sussurro country rock che pare uscito da un vinile
di Gram Parsons; Topanga Cowgirl è sorniona
e vivacissima nella sua semplicità; Bootleg Flyer,
infine, un mezzo capolavoro, nuova American Girl aggiornata al 2008, che avrebbe
fatto la sua figura fra i primi classici di Tom. Potrebbero veramente
essere gli Heartbreakers in un'aggiornata versione rootsy e sudista - e basterebbe
quel nobile impasto country
posto in chiusura con House Of Stone, vissuta
come solo Hank Williams l'avrebbe proposta - ma i fattori invertiti non cambiano
il risultato: sono invece i Mudcrutch, una rock'n'roll band che non è mai veramente
nata e che oggi ha deciso di giocarsi tutto, per il gusto di farsi beffe della
storia. Le intenzioni sono andate oltre ogni più rosea previsione. (Fabio
Cerbone) www.mudcrutchmusic.com
www.tompetty.com |