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inserito
31/03/2006
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Leeroy Stagger è originario di Victoria, città del Canada descritta
dallo stesso come permeata dalla disperazione: lì si trovano numerosi
moli frequentati da sognatori dal cuore infranto, categoria alla quale
appartiene sicuramente anche lui, musicista e come tale sognatore. La
ragione, pur urtando spesso con la mia selvaggia voglia di rock and roll,
mi spinge ancora ad invidiare lo stereotipo del musicista autenticamente
"loser", che incide per un'etichetta di Vancouver e che ha intrapreso
la carriera solista dopo trascorsi da punk-rocker isterico. E' infatti
solo dal 2002 che Leeroy ha imbracciato la chitarra e ha cominciato a
scrivere canzoni, incoraggiato dall'incontro con la cantautrice locale
Carolyn Mark. Nel giro di due anni, ecco nel 2004 il primo album
solista, immatricolato col titolo Dear Love. L'esordio di Leeroy sembrava
prodotto da diversi padri putativi: malgrado l'imprinting principalmente
cantautorale, con i primi evidenti rudimenti di uno stile acustico, probabilmente
il giovane sentiva ancora forte il richiamo del punk, tanto che non mancano
in Dear Love alcune sferzate vigorose e grossolane. Dopo aver girato il
Canada e gli Stati Uniti (con uno showcase persino al leggendario Sxsw
Festival di Austin), Leeroy ha aperto i concerti di Kathleen Edwards,
facendo anche la conoscenza di Danny Michel, ex-membro degli Starling
e poli-strumentista dotato di buon orecchio, ma dal curriculum privo di
collaborazioni significative. E' proprio affidandosi a quest'ultimo che
il giovane di Victoria realizza ora il suo secondo album. Michel non disdegna
soluzioni facili e al limite dell'easy-listening (vedi l'iniziale Just
In Case, Stupid Love Song e la vagamente "brit" Sweet Amphetamine)
che fanno di Beautiful House un lavoro decisamente più variegato:
nel complesso, evidenzia inflessioni tipiche di Paul Westerberg e Ryan
Adams (in Count Me Out riaffiorano i suoni di Rock And Roll). Pur
mantenendo un legame sottile con le sue origini (Let Her Down è
una combat-song acustica, con un tosto intermezzo elettrico), Leeroy si
avvicina ora al mainstream con una serie di brani dalla base acustica:
la title-track ha un andamento vagamente country; House Of Sin,
Sweet Liza Jane e I Break Hearts sono due ballate flemmatiche
(la prima vede anche l'utilizzo della pedal-steel); mentre One Note
Lullaby è un pop-rock corale con ottimi incisi. Rispetto ai toni dell'esordio,
Beautiful House mostra notevoli progressi per un musicista alla ricerca
di una sua identità di cantautore. I suoni acustici a cui fa sempre più
spesso affidamento semplificano il compito di valutare le sue doti in
questo senso; la giacca in jeans, la posa da rock star consumata e i tatuaggi
sostengono invece il paragone con Ryan Adams. (Carlo Lancini) |