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inserito
22/07/2005
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Nick Stuart And The Federales sembrano all'apparenza la classica
band americana di provincia e invece si scopre che sono inglesi: dopo
una gavetta di anni nei locali della regione dell' East Sussex, approdano
finalmente al primo album. Inutile dirlo però, il loro è il caratteristico
stile Americana, dalle contaminazioni texane e il consistente utilizzo
delle chitarre: Nick imbraccia una Fender Telecaster, accompagnandola
con una voce posata, ma non speciale; il suono dei Federales (Garry
Castelman alla chitarra e alla pedal-steel; Tony Kenyon alla
batteria; Pete Murray al basso) è quello di una backing-band tutt'altro
che leziosa, piuttosto pulita e tradizionale, a tratti trascinante (Hard
Heart) e capace di soluzioni acustiche più che dignitose (Giulia's
Leaving). Nick scrive in maniera fluida, mettendo in scena un background
metropolitano e blue-collar: parla di amori, di storie da classe lavoratrice
e lezioni di vita. In 24 Hour Security, il loro primo lavoro
in questione, confluiscono tanto il rock della classica bar-band, quanto
i sentimenti messi in versi: troviamo pertanto una buona alternanza di
brani rock e ballate, estratti interessanti che ricordano lo stile di
Jojo Hermann (Walk Away) e quello della Scott Laurent Band (Dead
Of Night e Call It A Day). Quarantatre minuti, durante i quali
l'impegno dei ragazzi è superlativo, nonostante il risultato non sia proprio
sorprendente: non sempre le tematiche e il coinvolgimento musicale sono
all'altezza. Fatta eccezione per il rock vivace di alcune tracce, Message
To You in particolare, e per l'atmosfera creata dall'hammond in Rain,
nulla di speciale emerge dagli arrangiamenti: i Federales si limitano
a regalarci un'interpretazione scolastica di quello che è lo stile Americana.
24 Hour Security è stato decisamente prodotto in economia: dal booklet
al mixaggio, si tratta di un lavoro da studio non troppo ricercato, nel
complesso grossolano. Se l'impegno merita un dieci e lode, il disco non
può meritare oltre che un sei stiracchiato e di stima. In particolar modo,
mi viene da pensare alle innumerevoli bands che popolano i nostri locali
o le sagre estive, per le quali non si prospetta un futuro concreto con
materiale originale: baratterei senza dubbio i Federales con la prima
cover band di turno. |