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inserito
il 02/12/2005
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La storia della musica è piena di sottovalutazioni e mancati riconoscimenti
e il caso di Bettye Lavette è fra i più frustranti nello specifico
del soul e r&b. Senza andare a fondo sulle incisioni (fra northen e southern
soul) per varie etichette a partire dai '60 - alcune ritrovate in anni
recenti, come quelle di Souvenirs, che prende il titolo
dal bellissimo brano di John Prine- basterebbe ascoltare l'album A
Woman Like Me, uscito tre anni fa, per capire che nella valutazione
critica non gioca semplicemente la nostalgia o l'ammirazione per le sue
eccellenti esibizioni dal vivo (performer di grande impatto e sensualità,
nonostante sia vicina ai sessant'anni). Questo nuovo disco potrebbe portare
il suo nome oltre i confini della musica nera, avvicinandolo anche i rockofili,
inizialmente incuriositi da quello del produttore, Joe Henry, che
con Solomon Burke (lo splendido Don't
Give Up On Me) ha effettuato una quasi identica operazione
di "ringiovanimento sonoro", ripetendosi nel più recente I Believe To
My Soul con i vari Mavis Staples, Irma Thomas, Allen Toussaint, Billy
Preston, Ann Peebles. Con musicisti eccellenti e impeccabilmente diretti,
quali i chitarristi Chris Bruce e Doyle Bramhall II, la
tastierista (piano e organo) Lisa Coleman, il bassista Paul
Bryan e il batterista Earl Harvin, ne è risultato un disco
in buona parte duro, per cuori forti e orecchie abituate al suono ruvido,
abrasivo, decisamente ritmico (non in termini di accelerazione) e tutto
giocato su cover di autrici e interpreti femminili. Colori forti che s'intravvedono
nel canto acappella di I Do Not Want What I Haven't Got (Sinead
O'Connor), e che esplodono subito dopo nel bruciante clima funky-rock
di Joy (Lucinda Williams) e nell'ancora più incisivamente e vocalmente
articolato Down To Zero (Joan Armatrading). A questo gioco si prestano
anche le bellissime Little Sparrow (Dolly Parton), dal tempo lento,
ma dal clima sonoro duro e avvolgente, e, similmente, Sleep To Dream
(Fiona Apple), per continuare con Only Time Will Tell Me (Toni
Brown), mid-tempo disegnato tra funky, rock e r&b. A ben vedere della
stessa pasta sono fatti anche On The Surface (Rosanne Cash), dal
suono acido blues della chitarra, e la più gioiosa e frizzante How
Am I Different (Aimee Mann). Su un versante ballad più pacato ritroviamo
The High Road (Sharon Robinson) e l'acustica e commovente Just
Say So (Catherine Ann Maciejewski), di grande espressività vocale
(echi di Mavis Staples e Laura Lee). Quanto basta - ma non fermatevi qui
- per ammirare Bettye Lavette e citare il suo disco fra i migliori dell'anno.
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